Codogno, il baseball italiano riparte dall'ex zona rossa: opening day dopo il coronavirus

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Michele Gallerani

FOTO KR73-NADOC

A Codogno, dove il 21 febbraio scorso si è scoperto il primo caso di coronavirus, è ripartita l'attività del baseball italiano: primo sport di squadra, dopo il calcio, a tornare all'attività agonistica. Un momento simbolico, che ha coinvolto le squadre di serie B di Codogno e Piacenza, e molto importante per la città lodigiana

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Il baseball ricomincia da Codogno. Da zona rossa a luogo simbolo della ripartenza dello sport di squadra. Dopo il calcio, che lo ha fatto per primo, riprendendo la stagione 2019/2020, il baseball ha iniziato la sua stagione 2020 proprio dalla città del lodigiano dove, quasi cinque mesi fa, era stato scoperto il primo caso di coronavirus in Italia. La prima partita ufficiale, il derby di serie B tra Codogno e Piacenza, è stata preceduta dalla presentazione ufficiale dell'attività della FIBS (federazione italiana baseball softball) a Palazzo Soave dove, ospite dell'amministrazione comunale e del sindaco Passerini, il presidente federale, Andrea Marcon, ha illustrato le tante novità e lanciato l'hastag #siamotutticampioni. Poi l'attenzione si è spostata sul diamante dove, prima di fare spazio alle più classiche tradizioni del baseball (cerimonia del primo lancio e opening game), le autorità hanno simbolicamente portato la solidarietà verso tutti i medici e gli infermieri, che in questi mesi di pandemia sono diventati veri eroi, premiando i dottori Paolo Bernocchi e Carlo Galleani. Il resto è cronaca di una partita tratta fino all'ultimo inning e vinta dai padroni di casa ma che, come ha giustamente detto il sindaco Francesco Passerini, sarebbe stata importante qualsiasi fosse stato il risultato, per il solo fatto di esser stata giocata.