Il leggendario fighter daghestano si conferma campione dei pesi leggeri UFC battendo l’americano Gaethje e al termine dell’incontro annuncia il ritiro: “Dopo la morte di mio padre non posso più combattere”. Con 29 vittorie su 29, lascia da imbattuto. Sui social, i complimenti di McGregor
Un ultimo combattimento, per onorare la memoria del padre e per mantenere una promessa fatta alla madre. Khabib Nurmagomedov, il più forte fighter di tutti i tempi, ha annunciato il ritiro, da imbattuto. L’ha fatto dopo aver vinto l’incontro con Justin Gaethje, tenendo la cintura di campione dei pesi leggeri UFC
Un incontro diventato dunque storico, ma anche dai risvolti particolari, come ha spiegato lo stesso Khabib al termine della sfida
32 anni, nato in Russia, Khabib si è ritirato dal mondo delle arti marziali miste con 29 successi in 29 incontri, da imbattuto quindi. Ha chiuso battendo Gaethje nel secondo round per sottomissione, in poco più di 4 minuti, poi ha preso il microfono, ringraziato l’avversario e spiegato, in lacrime: “Non volevo più tornare su un ottagono dopo la morte di mio padre. E ho promesso a mia madre che questo sarebbe stato il mio ultimo incontro, devo mantenere la parola. Senza di lui non posso più combattere”.
Il padre di Khabib, figura di riferimento per il fighter russo, è l’uomo che l’ha allevato e allenato. È morto pochi mesi fa a causa del Covid, portando Khabib a maturare la sua decisione. Dopo l’ultimo incontro, su Instagram, l’ha voluto ricordare e ringraziare ancora una volta
Molto bello anche il messaggio social, stavolta via Twitter, arrivato dal suo grande rivale, Conor McGregor, che si è complimentato con lui, “abbracciandolo” per la perdita del papà
Un match senza storia, quello tra Khabib e Gaethje: nel primo round l'americano viene "salvato" dal gong, nel secondo però l'arbitro dice che è finita quando Khabib la chiude con una presa a triangolo al collo dell'avversario
Alla fine, l'abbraccio tra i due, con Khabib che chiama l'avversario "my brother" e annuncia il ritiro. Anche per il saluto finale, ha voluto indossare la tradizionale papakha, il copricapo simbolo del popolo daghestano
La carriera di Khabib nelle arti marziali miste era iniziata nel settembre 2008, con una vittoria in Ucraina. Dodici anni dopo, ad Abu Dhabi, la ventinovesima vittoria di fila