
"Cento anni nella storia". Con questo titolo e una foto, la Fidal ha reso omaggio al grandissimo discobolo nato il 5 gennaio 1917 a Costermano sul Garda. Pluriprimatista mondiale, vincitore di un oro, un argento olimpico e tre titoli europei, è stato per anni punto di riferimento dell'atletica azzurra

Figlio di agricoltori, Adolfo Consolini, detto "Dolfo", a 19 anni iniziò a praticare atletica. Il suo talento fu subito evidente: i dirigenti della più importante società sportiva veronese, l'Istituzione comunale Bentegodi, assunsero persino un bracciante per sostituirlo nell'azienda di famiglia, per permettergli di dedicare più tempo agli allenamenti -
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Dagli anni cinquanta si sarebbe trasferito a Milano per vestire prima i colori della Pro Patria e poi del Gruppo Sportivo Pirelli che lo assunse dando vita ad una delle prime forme di sponsorizzazione di un atleta -
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Nel 1939 vinse il suo primo titolo italiano nel lancio del disco: ne avrebbe vinti ben 15 in oltre vent'anni di carriera, l'ultimo nel 1960. Nel 1941 stabilì il suo primo record del mondo con 53,34 m. Purtroppo la guerra fece saltare ben due edizioni dei Giochi, quella del 1940 e quella del 1944, dove il discobolo italiano avrebbe potuto ottenere grandi risultati -
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Nel dopoguerra Consolini ritoccò altre due volte il primato del mondo: prima 54,23 m nel 1946, poi 55,33 m nel 1948 -
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L'occasione olimpica arrivò finalmente nel 1948 a Londra. Sotto la pioggia Consolini si disputò la vittoria con il connazionale Giuseppe Tosi: lui oro e l’altro azzurro argento. Pare però che il successo non fu celebrato con l'Inno di Mameli perché il disco dell'inno era andato smarrito -
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Sull'onda della fama, l'anno successivo a Consolini venne offerta una parte nel film Cronache di poveri amanti, diretto da Carlo Lizzani, con attori Marcello Mastroianni e Antonella Lualdi -
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Morì il 20 dicembre 1969, a 52 anni. Riposa nella tomba nel cimitero del paese natale di Costermano, da dove si domina il lago di Garda -
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