
Mondiali nuoto, 400 sl: vince Sun e Horton non va sul podio: sospetto doping del cinese
Il 23enne australiano si è rifiutato di salire sul podio durante la cerimonia di premiazione dei 400 sl: protesta nei confronti del vincitore Sun Yang, cinese che ha gareggiato con un ricorso pendente per doping al Tas da parte della Wada. Horton ha invitato anche l'azzurro Detti, terzo, a fare altrettanto: "Mi ha spiegato il suo gesto, ma dopo il mazzo che mi sono fatto, lasciatemelo godere questo podio". Tra i due ci fu tensione anche alle Olimpiadi 2016
MONDIALI NUOTO, 400 SL: VINCE SUN, DETTI TERZO

L'Italia è sul podio dei 400 stile libero per merito di Gabriele Detti. Ma su quel podio non ci sale il campione olimpico Mack Horton, secondo all'arrivo. Amico di Gabriele, e soprattutto di Gregorio Paltrinieri che ha ospitato per mesi in Australia per allenarsi insieme. L'australiano lo dice chiaramente: "Non voglio condividere il podio con chi si comporta come Sun Yang". Il cinese ha vinto la gara, ma cosa è successo per scatenare la protesta di Horton?

Sun Yang è un atleta da sempre discusso. Primo all’arrivo, dunque, ma non più così distante dagli altri; primo per la quarta volta consecutiva nei 400 stile in un Mondiale. Ma sempre tra le polemiche, c’è sempre qualcosa di strano intorno a questo cinese: una squalifica per tre mesi per doping, anche se era stata tenuta nascosta, e il mondo ne era venuto a conoscenza solo al termine dei tre mesi in cui il cinese era stato inibito dalle competizioni.

Poi tanti aneddoti insoliti: una lite mai chiarita con i brasiliani a Kazan, il Mondiale in cui senza spiegazioni decise di non presentarsi al blocchetto di partenza dei 1500 stile libero. Senza alcun preavviso, dopo essersi qualificato per la finale. Lasciando senza parole Gregorio Paltrinieri, suo unico grande rivale per la medaglia d’oro.

"Non mi mischio a gente così", ha detto Horton. Ma c'è di più su Sun, anche lontano dalla vasca: un arresto per guida in stato di ebrezza e lo sciopero della fame in carcere, perché a suo dire qualcuno gli avrebbe potuto contaminare le pietanze.

Un ribelle in Cina, Sun Yang. Lo è in una nazione in cui i campioni obbediscono diligentemente ad allenatori molto esigenti. Curioso, però, che abbia scelto un allenatore australiano dato che un australiano, Horton appunto, non ha voluto condividere il podio con lui.

Sun Yang ha gareggiato sub iudice in questo Mondiale. E’ in attesa di un’altra sentenza per doping, dopo l’avvertimento ricevuto dalla Fina che gli ha comunque permesso di gareggiare in attesa della sentenza del Tas. La vicenda che ha fatto ancora discutere è raccontata nelle relazioni di un ispettore Wada: Sun Yang in seguito a un controllo avrebbe distrutto delle provette di sangue con un martello. Tutto questo ha scatenato la reazione di Horton.

Ecco perché Horton si sente il vincitore. Ed è per questo che l’australiano accusa da tempo l'avversario cinese. Più di una lite tra i due a bordovasca, fino a quest’ultima presa di posizione al Mondiale coreano.

Horton ha chiesto a Detti di condividere con lui la protesta. Lo aveva avvisato poco prima della premiazione delle sue intenzioni. Detti ha preferito salire sul podio: "Dopo tutta la fatica che mi è costato ottenerlo non ci voglio rinunciare".

Anche perché gli azzurri il cinese lo vogliono comunque rispettare finché le sentenze non racconteranno un’altra verità. Detti lo aveva già detto alla vigilia: "Se fosse colpevole lo avrebbero già squalificato. E’un fenomeno da anni, ma può essere battuto". Una legittimazione senza rancore. Per non avere alibi. E per provare a batterlo finché gli consentiranno di gareggiare.

Questa foto che risale alle Olimpiadi di Rio 2016 non tragga in inganno: i contrasti tra i due ci furono anche allora e con una scena analoga, ma in zona mista, davanti a centinaia di giornalisti.