Olimpiade, Pellegrini &Co, molti dubbi e una certezza

Nuoto
Lia Capizzi

Lia Capizzi

A Tokyo è stata aperta la nuovissima piscina olimpica per il nuoto o i tuffi. Chissà se ci gareggerà Federica Pellegrini. Impossibile avere risposte, a maggior ragione con l'incubo di questi giorni di un nuovo lockdown mondiale. C’è una unica certezza: un eventuale annullamento delle Olimpiadi nel 2021 comporterebbe la fine della carriera per molti campioni non più giovani

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Una bella piscina nuova ma con un grande problema: non si sa se sarà utilizzata nell'evento per la quale è stata costruita. Inutile girarci attorno, le Olimpiadi di Tokyo già rinviate al 2021 sono un enorme punto interrogativo. E' certo una piscina stupenda, per nuoto e tuffi, completata 8 mesi fa, ufficialmente aperta in questo week end, costata 520 milioni di dollari, il secondo impianto più costoso dopo lo Stadio Nazionale di calcio (1,43 miliardi di dollari). C’è un ma. Una come Federica Pellegrini, per esempio, vedendo queste immagini cosa pensa: piscina magnifica? No. Piuttosto si chiede: chissà se ci potrò gareggiare.

Il suo progetto di ritirarsi dopo le Olimpiadi è sempre stato chiaro e pubblico ma, complice il rinvio di Tokyo 2020, lo ha messo in stand-by per 12 mesi. Se però i Giochi giapponesi dovessero saltare definitivamente lei direbbe stop, chiuderebbe la sua carriera. Si sa. Nessun ripensamento per una fuoriclasse la cui carta d'identità recita 32 anni, pensare di continuare fino ai Giochi di Parigi 2024 significherebbe sfidare l’eternità.

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Il rinvio a cinque cerchi ha pesato e sta pesando, a tutti i livelli, fisico e psicologico, a tanti altri campioni non più giovincelli con il suo stesso proposito, da Aldo Montano che di anni ne ha 41 ad Elisa di Francisca a quota 37. C'è il rischio di non vederli più in gara, in piscina o in pedana? Ovviamente si. Inutile cercare altre risposte in questo momento, a maggior ragione in giorni come questi, di apprensione per lo spettro di un nuovo lockdown in Europa, Italia compresa. In che modo arriveranno in totale sicurezza in Giappone 15.400 atleti – olimpici e paralimpici- con l’aggiunta di dirigenti, tecnici, sponsor, giornalisti e televisioni, sponsor &Co? Con l'impennata angosciante dei contagi e la conta delle terapie intensive, chi può dire se di sicuro le Olimpiadi si svolgeranno? Lo possono affermare giusto gli organizzatori giapponesi e il CIO, che dal loro punto di vista cercano di proteggere il loro più ingente investimento. Anche solo immaginare una “bolla” in stile NBA è prematuro. L'unica certezza è che prima di pensare alle gare olimpiche bisogna vincere la battaglia contro il Covid-19.

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