Intervistata dalla Gazzetta dello Sport, la nuotatrice italiana ha ripercorso il suo 2020 dopo la positività al Covid: "Il virus ha lasciato i segni, ho sbagliato a tornare subito in acqua". Uno sguardo al futuro verso le Olimpiadi: "Penso alle qualificazioni di marzo, mi sono sempre conquistata tutto sul campo con merito"
A ottobre la positività al Covid-19, virus superato ma che ha lasciato i segni: "Ho visto che non è facile recuperare del tutto da questa malattia. Lascia molta stanchezza, anche i medici dicono che quando riprendi a nuotare non bisogna spingere al massimo da subito". Chi parla è Federica Pellegrini, eccellenza del nuoto italiano che si è raccontata alla Gazzetta dello Sport. Un 2020 che si chiude in modo amaro, segnato dal Coronavirus complicandone i piani sportivi: "Io non ho fatto la brava, perché dopo una settimana (dalla negativizzazione, ndr) ero alla Isl a Budapest a fare le gare. Era normale che fosse così, ho voglia di mettermi in gioco indipendentemente da tutto. Non è stato facile a Riccione, gareggiare e sapere di non essere davvero me stessa in acqua. Io vorrei sempre volare, sapere già di non essere in forma per me è stato frustrante".
Testa alle Olimpiadi
Un anno complicato, così definito dalla stessa Fede: "Nella casella del calendario della mia vita metterei un buco, un vuoto privo di contenuto". Inevitabile soffermarsi sull’obiettivo Tokyo 2021, traguardo che la Pellegrini vuole raggiungere di diritto: "Io penso alle qualificazioni di marzo. Mi sono sempre conquistata tutto sul campo con merito. E lo ripeto anche dopo aver ricevuto una risposta dalla federazione. Speriamo di andarci numerosi alle Olimpiadi". Come cambieranno i suoi piani di preparazione? "Non sarà un anno diverso, faremo i collegiali d’altura più difficili andando in Sierra Nevada a febbraio. Sarà un periodo molto pesante, da gennaio fino a luglio. Questo è stato sempre per me l’unico modo per arrivare ai risultati. Ho sempre lottato duramente". Nuove avversarie in gara, giovani e fortissime: "Sono ormai abituata e ogni anno si fa difficile. Devo mirare gli obiettivi senza strafare, 32 anni non potrei e sarebbe dannoso. Così potrò essere competitiva. Ho già parlato con Matteo (Giunta, ndr), lui è già focalizzato su tutto quello che bisogna recuperare. Ad esempio fare più gare, ne ho bisogno perché è mancato tutto nell’ultimo anno. Spero che vada tutto liscio: la chiave è una sola e si chiama continuità, non avere ostacoli intermedi".
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Si chiude il 2020
"È mancata l’adrenalina - ha raccontato Federica alla Gazzetta dello Sport -, ma in prospettiva devo dire che sono abbastanza tranquilla. È mancato scendere in acqua per una gara e non pensare che sia un allenamento". Cosa ha insegnato l’esperienza con il virus? "In tanti mi scrivono sui social, perché gli manca tanto la piscina. Mi chiedono quando apriranno le piscine, mi chiedono consigli, appoggio, affetto. Mi spiace tanto perché in questa drammatica situazione si sta fermando un intero movimento". Un sorriso l’ha ritrovato a Natale, trascorso in famiglia: "È stato il regalo più grande, passato con i miei genitori e mio fratello". E ora? "Manca solo l’allenamento". Un arrivederci al 2021 per rimettersi in gioco.