Mondiali scherma, Kharlan riammessa in gara elimina l'Italia negli ottavi. FOTO
Ritorno in pedana per Olga Kharlan. Dopo la squalifica per non aver stretto la mano alla russa Smirnova nella gara individuale, l'atleta ucraina è stata riammessa e ha partecipato alla prova a squadre di sciabola femminile, battendo l'Italia 45-33 negli ottavi di finale
- Ritorno in gara ai Mondiali di scherma di Milano per Olga Kharlan. Dopo la riammissione arrivata nella giornata di venerdì, l'atleta ucraina è scesa in pedana sabato mattina per i turni preliminari della prova a squadra di sciabola femminile
- Opposta alla russa Smirnova nella gara individuale, Kharlan si era rifiutata di stringere la mano all'avversaria al termine dell'incontro, offrendo l'arma. L'ucraina ha lasciato la pedana a fine assalto, mentre Smirnova ha chiesto la squalifica dell'avversaria, attendendo per oltre un'ora seduta su una sedia in pedana, impedendo la prosecuzione delle gare
- L'arbitro a fine match ha omologato la vittoria di Kharlan (15-7), ma la protesta di Smirnova ha portato i giudici a rivedere il video e squalificare l'atleta ucraina per violazione dell'articolo 122 del codice di condotta della scherma internazionale.
- Nelle ore successive, la FIE ha deciso di fare un passo indietro, riammettendo l'ucraina in gara e modificando il regolamento: la stretta di mano, infatti, non sarà più obbligatoria.
- Il CIO, inoltre, si è schierato dalla parte di Kharlan, garantendole un posto alle Olimpiadi di Parigi 2024 in caso di mancata qualificazione
- Sabato mattina, alle ore 9, Kharlan è tornata in pedana per il 1° turno della prova a squadre di sciabola femminile tra Ucraina e Uzbekistan, vinto 45-27 dalle atlete ucraine
- La squadra ucraina ha poi battuto l'Italia negli ottavi di finale (45-33), garantendosi un posto nei quarti. Decisive proprio le stoccate di Kharlan nell'ultimo assalto contro Martina Criscio
- "Ringrazio il Comitato Fie per questa decisione - aveva detto Kharlan dopo la riammissione - La cosa più importante per gli atleti è poter competere. Nel mio caso è davvero importante per la mia famiglia, per la mia squadra e per il mio Paese. In questi giorni difficili per me ho trovato la forza per gareggiare e ringrazio per la decisione