Eurobasket 2017, la guida al Girone D: regna l’equilibrio

Basket
Kristaps Porzingis, uno dei giocatori più attesi di tutto Eurobasket (foto Getty)

Nell’ultimo appuntamento con la presentazione dei gironi di Eurobasket, andiamo alla scoperta del gruppo D, in cui la favorita è la Serbia di Sasha Djordjevic. Le tante defezioni, anche dell’ultimo minuto, aprono però uno spiraglio per Turchia, Lettonia e Russia. Outsider il Belgio, chiude il gruppo la Gran Bretagna

Sulla carta il gruppo D avrebbe dovuto presentarsi come una copia-carbone del C, con una favorita assoluta (qui la Serbia, là la Spagna) a guidare un girone con una intrigante seconda forza (qui la Lettonia, là la Croazia) a insidiarla. Invece le tantissime defezioni dei vicecampioni olimpici rende il gruppo più equilibrato rispetto a quanto ci si potesse aspettare, con i padroni di casa della Turchia che possono sfruttare il pubblico amico per poter dire la loro. Partono un gradino indietro tanto la Russia quanto il Belgio, che presumibilmente si giocheranno l’ultimo posto per passare il turno come quarta forza del gruppo, mentre l’ultimo posto sembra prenotato dalla Gran Bretagna.

Serbia

“Porto dodici giocatori sani”. Purtroppo per Sasha Djordjevic, a fare le scelte per lui è stata più l’infermeria che le valutazioni tecnico-tattiche: le defezioni di giocatori fondamentali come Milos Teodosic, Nemanja Bjelica, Miroslav Radulijca e Nikola Jokic, oltre a Stefan Markovic e Nikola Milutinov. Non fosse abbastanza, all’ultimo minuto si sono aggiunti i forfait di Nemanja Nedovic e soprattutto Nikola Kalinic, che non erano in condizione per sostenere una competizione pesante come questi Europei in cui si giocano tante partite in pochi giorni. La cosa straordinaria è che, nonostante manchi più di mezzo roster capace di vincere la medaglia d’argento tanto ai Mondiali del 2014 quanto alle scorse Olimpiadi, la Serbia rimane comunque una squadra capace di andare a medaglia. Le fortune di questo gruppo passano dal talento di Bogdan Bogdanovic sul perimetro e dall’immensa mole di Boban Marjanovic sotto canestro, circondati da giocatori di alto livello come Jovic, Milosavljevic e Macvan, oltre a Ognjen Kuzmic dalla panchina che assicura una rotazione sempre costante nel ruolo di centro. Pur con tutte le defezioni, la squadra di Djordjevic proverà a cancellare le brutte prestazioni a Eurobasket degli ultimi anni, visto che i serbi non vanno a medaglia addirittura dal 2009.

Rotazione

PG: Stefan Jovic – Vasilije Micic

SG: Bogdan Bogdanovic – Marko Guduric – Branko Lazic

SF: Dragan Milosavljevic – Vladimir Lucic

PF: Milan Macvan –  Stefan Bircevic

C: Boban Marjanovic – Ognjen Kuzmic – Vladimir Stimac

Coach: Sasha Djordjevic

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Turchia

Alle spalle della Serbia spinge un’altra squadra che negli ultimi anni è andata male, ma ha grande voglia di fare bene davanti al pubblico di casa. Le defezioni di Ersan Ilyasova e Omer Asik (oltre al veteranissimo Savas e, per ovvie ragioni, Enes Kanter) tolgono un po’ di presenza sotto canestro ai turchi, ma la coppia formata da Furkan Korkmaz e Cedi Osman sul perimetro promette di infiammare il pubblico di casa con la loro fantasia e il loro atletismo. Per ambire a qualcosa in più del semplice passaggio del girone, però, molte cose devono andare per il verso giusto: Bobby Dixon, aka Ali Muhammed, deve dimostrare di aver superato gli infortuni e di essere in forma al fianco di Sinan Güler; allo stesso modo, la batteria di lunghi formata da Hersek, Erden, Aldemir e Şanlı dovrà garantire un contributo sostanzioso alla squadra di coach Sarıca, che deve ancora decidere l’ultimo taglio.

Rotazione (ancora un taglio da effettuare)

PG: Bobby Dixon – Kenan Sipahi – Doğuş Balbay

SG: Sinan Güler – Furkan Korkmaz – Melih Mahmutoğlu

SF: Cedi Osman – Erkan Veyseloğlu – Göksenin Köksal

PF: Barış Hersek

C:  Semih Erden – Furkan Aldemir – Sertaç Şanli

Coach: Ufuk Sarica

Lettonia

Tra le squadre che hanno il maggior potenziale per farci divertire in questi Europei, di sicuro un posto di rilievo se lo prende la Lettonia – non fosse altro per la presenza dell’unicorno Kristaps Porzingis. Il lungo dei New York Knicks è uno dei giocatori più attesi di tutta la competizione, ma non è l’unico motivo per seguire i lettoni: insieme a lui partono in quintetto giocatori di spessore come Davis Bertans dei San Antonio Spurs, suo fratello Dairis, l’ala Janis Timma e il playmaker Janis Strelnieks, con veterani come Janis Blums (classe 1982) e Kristaps Janicenoks (’83) dalla panchina per dare un po’ di esperienza. Mancherà Ojars Silins, futuro giocatore di Trento, ma per il resto è un’occasione d’oro per il basket lettone di togliersi delle soddisfazioni – chissà, magari puntando anche a uno dei primi due posti nel girone e poi giocandosela con tutti fino alle medaglie. La preparazione al torneo – cinque vittorie e due sconfitte perdendo in giorni consecutivi contro Georgia e Polonia – è stata incoraggiante: sognare non è proibito.

Rotazione

PG: Janis Strelnieks – Aigars Skele

SG: Dairis Bertans – Janis Blums – Kristaps Janicenoks

SF: Janis Timma – Rolands Smits – Zanis Peiners

PF: Davis Bertans – Andrejs Grazulis

C : Kristaps Porzingis – Martin Meiers

Coach: Ainars Bagatskis

Russia

Se la Turchia è andata male negli ultimi anni, ancora peggio ha fatto la Russia, che dopo il sorprendente bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012 ha raccolto solo delusioni, senza riuscire a qualificarsi nelle ultime due edizioni di Eurobasket. Oggi, nonostante l’assenza di Sergey Karasev per un infortunio alla spalla, i russi di coach Bazarevich si aggrappano al talento di Aleksey Shved per provare a passare quantomeno il girone, potendo contare anche su un giocatore NBA come Timofey Mozgov e il gruppone-CSKA guidato da Andrey Vorontsevich, i fratelli Kulagin (Mikhail e Dimitrii) e Vitaly Fridzon. Gli infortuni e l’altalenante andamento della preparazione (cinque vittorie e quattro sconfitte) non hanno fatto sciogliere le ultime riserve al CT, che ha ancora tre tagli da effettuare dal gruppo di 15 che ha portato in Turchia.

Rotazione (tre tagli ancora da effettuare)                                                                                

PG: Dmitry Khvostov – Mikhail Kulagin – Maxim Kolyushkin

SG: Alexsej Shved – Vitaly Fridzon –  Evgeny Baburin

SF: Nikita Kurbanov – Dmitry Kulagin – Vladislav Trushkin

PF: Andrey Vorontsevich – Andrey Zubkov – Vladimir Ivlev – Stanislav Ilnitsky

C: Timofey Mozgov – Semen Antonov

Coach: Sergei Bazarevich

Belgio

Tre vittorie e sei sconfitte non sembrano un ruolino di marcia particolarmente invidiabile per presentarsi a Eurobasket, eppure nessuno come noi – dopo il -20 subito nel torneo di Tolosa – sa quanto possa essere difficile da affrontare il Belgio. Il trio formato da Alex Hervelle (classe ’83), Jonathan Tabu (’85) e Sam Van Rossom (’86) assicura esperienza sul perimetro, dove però molto ci si attende dal giovane playmaker Manu Lecomte, che nell’ultima stagione ha giocato a University of Baylor ed è al debutto con la nazionale maggiore. L’assenza di Matt Lojeski, però, abbassa il livello medio della squadra e rende più difficile la qualificazione al turno successive, che sarebbe da considerarsi già un ottimo risultato per una squadra che, sulla carta, parte come quinta forza del girone.

Rotazione

PG: Sam Van Rossom – Manu Lecomte

SG: Jonathan Tabu – Quentin Serron

SF: Jean Salumu – Jean-Marc Mwema – Vincent Kesteloot

PF: Axel Hervelle – Pierre-Antoine Gillet

C: Kevin Tumba – Maxime De Zeeuw – Ismael Bako

Coach: Eddy Casteels

Gran Bretagna

Chiude il torneo la Gran Bretagna, che nel suo percorso verso Eurobasket ha colto tre vittorie di prestigio contro Ucraina, Ungheria e Israele, ma che parte un gradino o due sotto rispetto alle avversarie del girone. L’infortunio all’ultimo minuto di Carl Wheatle, poi, ha tolto un’ulteriore freccia all’arco – non necessariamente fornitissimo – del CT Joe Prunty, che si aggrapperà a Daniel Clark per creare i punti necessari a sopravvivere in un gruppo durissimo, contando poi anche su Andrew Lawrence e l’interessante Luke Nelson, point guard classe ’95 nominato come giocatore dell’anno della Big West Conference con la maglia di UC Irvine.

Andrew Lawrence (Chalon – PG) 30 partite 8.5 punti, 3.6 assist, 1.5 rimbalzi

Luke Nelson (Irvine – PG) 18 partite 16.9 punti, 3.2 rimbalzi, 3.0 assist

Jules Dang Akodo (Burgos – PG) 15 partite 1.3 punti, 0.3 assist, 0.2 assist

Ben Mockford (Palma – SG) 34 partite 7.7 punti, 0.6 rimbalzi, 0.8 assist

Kyle Johnson (L. Lightning – SG) 46 partite 13.8 punti, 3.5 rimbalzi, 1.2 assist

Teddy Okereafor (Pistoia – SG) 31 partite 6.1 punti, 3.0 rimbalzi, 2.5 assist

Gareth Murray (Glasgow R. – SF) 30 partite 12.1 punti, 4.1 rimbalzi, 2.0 assist

Daniel Clark (Murcia – PF) 29 partite 7.4 punti, 3.6 rimbalzi, 1.4 assist

Gabe Olaseni (Orleans – C) 35 partite 7.5 punti, 5.3 rimbalzi, 0.6 stoppate

Kieron Achara (Glasgow R. – PF/C) 35 partite 15.1 punti, 7.9 rimbalzi, 2.7 assist

Eric Boateng (Blois – C) 30 partite 7.4 punti, 5.1 rimbalzi, 0.9 stoppate

Rotazione

PG: Andrew Lawrence – Luke Nelson – Jules Dang Akodo

SG: Teddy Okereafor – Kyle Johnson – Ben Mockford

SF: Gareth Murray

PF: Daniel Clark

C: Gabe Olaseni – Eric Boateng – Kieron Achara

Coach: Joe Prunty

Il calendario: si comincia dall’1 settembre a Istanbul

Tutte le gare saranno visibili in diretta su Sky Sport HD.

Venerdì 1 settembre

ore 13:15 Belgio – Gran Bretagna

ore 16:00 Serbia – Lettonia  

ore 20:00 Turchia – Russia 

Sabato 2 settembre

ore 13:15 Belgio – Lettonia

ore 16:00 Serbia – Russia 

ore 20:00 Turchia – Gran Bretagna 

Lunedì 4 settembre

ore 13:15 Lettonia – Gran Bretagna

ore 16:00 Belgio – Russia  

ore 20:00 Turchia – Serbia 

Martedì 5 settembre

ore 13:15 Russia – Lettonia

ore 16:00 Serbia – Gran Bretagna 

ore 20:00 Turchia – Belgio 

Mercoledì 7 settembre

ore 13:30 Russia – Gran Bretagna

ore 16:15 Serbia – Belgio 

ore 19:45 Turchia – Lettonia