Le parole dell'allenatore dell'Italia alla vigilia della delicata sfida contro la Serbia: "Se pensiamo di essere allo stesso livello, prendiamo una ripassata"
Italia-Serbia, mercoledì alle 20.30 in diretta esclusiva su Sky Sport 2 HD
Giornata di vigilia per gli azzurri, che aspettano il quarto di finale di domani sera contro la Serbia — alle 20:30 in diretta su Sky Sport 2 contro la Serbia — e si preparano osservando le altre squadre impegnate in campo tra oggi e domani. Nel frattempo, il CT Ettore Messina ha parlato delle insidie e delle difficoltà di affrontare una squadra sulla carta superiore a noi, partendo da un paragone calcistico: ““Non vorrei fare come la Juventus, che è arrivata alla finale di Champions in un ambiente sicuramente molto fiducioso e positivo, convinta dei propri mezzi tanto da pensare di poter giocare alla pari con il Real Madrid. Il nostro punto di partenza è che noi dobbiamo fare la nostra miglior partita e loro una un po’ meno buona: il che non vuol dire non avere fiducia, ma semplicemente essere realistici e non farsi dei viaggi che possono essere estremamente controproducenti. Questa è la squadra più forte che abbiamo sinora affrontato agli Europei”. Una presa di coscienza data da due fattori fondamentali: "Questa è una squadra che ha tradizione e ha due giocatori che possono cambiare la partita in maniera pesante, che possono essere Boban Marjanovic e Bogdan Bogdanovic. Noi dobbiamo fare una signora partita: se pensiamo di andare lì e dire ‘Siamo allo stesso livello’, prendiamo una smusata che rimbalziamo a metà campo”. Il fatto di potersela giocare su 40 minuti, però, è un fattore da considerare per la gara: “Fosse una serie di playoff loro sarebbero molto più favoriti, mentre in una partita secca può succedere di tutto. Vedo una squadra serena e sicura, ma spero con i piedi per terra”. Non è mancata neanche una frecciata nei confronti del suo prossimo avversario in panchina, Sasha Djordjevic, che nei giorni scorsi aveva elogiato il CT italiano dicendo che “in panchina poi c’è un valore aggiunto, Messina è uno dei migliori di sempre”. “Io posso cambiare la partita? Sì, facendomi espellere…” ha risposto l’allenatore azzurro. “Lui e l’altro Sasha [Danilovic, ndr] sono due grandissimi amici, ma anche due grandi paraculi”.
Come neutralizzare la Serbia
Non sono mancate neanche le dichiarazioni sulla parte tattica della sfida, a partire dal tiro da tre: “Sicuramente sarà un fattore importante, ma prima ancora la cosa principale sarà come muoveremo la palla. Loro sono la miglior difesa sul pick and roll di tutto il campionato e questa è una brutta notizia, perché noi lo usiamo per costruire i tiri. Mi ricorda sinistramente la Germania”. Vale a dire una delle due squadre che ci ha sconfitti nel corso di questo Europeo, così come la Serbia è una delle compagini contro cui abbiamo perso in fase di preparazione, nel torneo dell’Acropoli in cui Boban Marjanovic — spauracchio di questo quarto di finale — ci punì severamente in area chiudendo con 21 punti e 8 rimbalzi. Un giocatore e un uomo che Messina peraltro conosce molto bene, avendolo allenato ai San Antonio Spurs: “È un ragazzo di grande gentilezza e molto intelligente, fuori e dentro dal campo. Non è mai fuori giri o in preda all’ansia. Sa come usare il suo corpo, sia in difesa che in attacco, è più mobile di quanti molti pensino. Non ha i 30 minuti nelle gambe, ma di impatto notevole. E poi tira molto bene i tiri liberi”.