Il nuovo giocatore dei New Orleans Pelicans ha già iniziato la fase di riabilitazione dopo la pulizia al ginocchio destro, salterà il training camp con la nazionale a fine luglio, ma il dubbio è che non riesca a recuperare in tempo per essere sul parquet a fine agosto
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Prima la notizia della sua assenza nella fase iniziale del ritiro azzurro, poi la conferma del fatto che la sua presenza ai prossimi mondiali di Cina sarà fortemente a rischio. Nicolò Melli, nel vivo di un’estate che gli ha cambiato la vita a livello personale e professionale (con il matrimonio alle porte e un contratto di due anni firmato con i New Orleans Pelicans), si è sottoposto nei giorni scorsi a un intervento di pulizia al ginocchio destro, iniziando già a Milano la prima fase di riabilitazione. Una notizia rimasta sottotraccia fino alle scorse ore, quando un comunicato ufficiale della FIP sottolineava come “Melli sia stato autorizzato a non partecipare al training camp di Pinzolo dal 23 al 29 luglio. In accordo con coach Sacchetti e lo staff medico sanitario azzurro, le condizioni dell’atleta, sottoposto a un intervento al ginocchio già programmato alla fine del campionato turco, verranno monitorate di settimana in settimana”.
Mondiali in dubbio: i Pelicans potrebbero porre il veto
Queste le informazioni ufficiali del comunicato della federazione, con la speranza che lo stop sia di breve durata e che la sua presenza in squadra sia soltanto rimandata di un paio di settimane. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport però, le possibilità di un recupero sono ridotte ai minimi termini. A pesare, oltre alle valutazioni dello staff azzurro che confida nella possibilità di riaverlo sul parquet, sarà anche il parere dei New Orleans Pelicans – spettatori interessati della situazione e che, come spesso accade nell’eterno scontro tra nazionali e club, non vedono certo di buon occhio un impegno extra per un giocatore reduce da infortunio e che potrebbe così compromettere la sua preparazione in vista della sua prima stagione NBA. Per questo l’idea che la nazionale di coach Sacchetti possa partire per la Cina senza Nicolò Melli prende sempre più forma, con buona pace di chi sperava finalmente di poter vedere tutti assieme in campo i talenti di una generazione mai completamente compiuta con la maglia dell’Italia.
Il problema sotto canestro della nazionale di coach Sacchetti
Senza Melli a proteggere il ferro, l’Italia tornerebbe così a ritrovarsi nuovamente con una rotazione ridotta nel reparto lunghi – da anni ormai il tallone d’Achille di un gruppo pieno di guardie e di ali e meno profondo quando si parla di giocatori da schierare in area. Con Melli fuori dai giochi resta tutto sulle spalle di Danilo Gallinari - a questo punto ancora di più ago della bilancia nelle delicate dinamiche della nazionale e non sempre portato al gioco da lungo, abituato dopo anni di NBA a ragionare più da esterno. Al suo fianco Brooks e Biligha sono gli altri due a cui probabilmente coach Sacchetti chiederà uno sforzo ulteriore, alla ricerca di una solidità nel gioco nei pressi del ferro che con l’assenza di Melli potrebbe venire meno.