Un risultato che lascia l’amaro in bocca quello raccolto contro la Spagna, ma il presidente della FIP Gianni Petrucci guarda già oltre: “Ho chiesto ai giocatori di sacrificarsi l’anno prossimo e di partecipare al preolimpico. Sacchetti resta, il futuro dell’ItalBasket è Niccolò Mannion”
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È tempo di bilanci per la spedizione azzurra in Cina e a farli non può che essere Gianni Petrucci - presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, intervistato in esclusiva da Sky Sport: “Il voto che dò a questa avventura mondiale azzurra è sufficiente: non posso andare più giù come valutazione perché l’obiettivo del preolimpico è stato raggiunto. Certo, avevamo sognato una bella vittoria con la Spagna che non è arrivata. Ho parlato dopo la partita con lo staff tecnico e poi anche con la squadra: ho sottolineato che lo sport è l’unica economia del Paese che ti mette a disposizione una rivincita subito dopo. Contro la Spagna abbiamo vinto i primi 10 minuti, perso i secondi. Al preolimpico potremo giocare il secondo tempo di questa sfida. Ho chiesto ai giocatori un sacrificio - tutti sappiamo che il torneo verrà giocato alla fine dei campionati e a ridosso del termine della stagione NBA - e di mettersi a disposizione per un’altra estate in maglia azzurra”. Petrucci poi non mette in discussione neanche per un istante la conferma di Sacchetti in panchina: “Sarei un pagliaccio se a questo punto cambiassi idea. Ho grande fiducia nel coach. Lo sport è fatto di attimi, di momenti. È chiaro che ci sarà necessità di interrogarsi sulle ragioni alla base di sconfitte tutte uguali, tutte nel finale - anche in amichevole. Il dispiacere e la rabbia sono frutto del fatto che con la Spagna eravamo a un passo dal traguardo, ma sempre lì ci fermiamo”.
Petrucci: “Siamo forti sulla carta, ma gli altri non sono da meno”
Il momento ideale anche per porre fine all’eterna questione dei giudizi dati troppo presto su un gruppo che non è mai riuscito ad arrivare fino in fondo in nessuna competizione negli ultimi anni: “Io ho sempre detto che questa nazionale è forte come nomi sulla carta. Certo, gli altri sono anche superiori - visto che hanno 5, 6, 7 giocatori in NBA. Noi dobbiamo fare i conti con una realtà che non dipende dalla Federazione che non crea. Tutti chiedono a noi, ma il nostro lavoro è massimo rispetto alle legge e alle possibilità messe a disposizione anche dall’Unione Europea. Se non vinciamo con la Nazionale maggiore però il movimento ne risente. Nelle giovanili siamo spesso campioni, sia al maschile che al femminile. Secondi e terzi in Europa, davanti a nazioni come Francia e Spagna. Ma se poi questi ragazzi non trovano spazio in Serie A, a cosa servono queste vittorie?”. Complicato trovare anche il modo di fare di più: “Noi continuiamo a interrogarci sulle ragioni del mancato successo: abbiamo avuto a disposizione in panchina i migliori allenatori su piazza. Pianigiani, Messina e Sacchetti. Che possiamo fare di più? La Federazione cerca di mettere a disposizione il meglio possibile”. Preolimpico dunque ultima chiamata, anche se sullo sfondo c’è l’Europeo 2021 che l’Italia ospiterà nella sua prima fase a Milano. E poi? Su chi puntare in futuro? “C’è Mannion, che è già una realtà straordinaria. Ci sono altri giocatori che stiamo cercando, come ad esempio Di Vincenzo. Stiamo lavorando in questa direzione anche per il presente e il futuro dell’ItalBasket. In questo dobbiamo essere anche fortunati nel trovare dei giocatori nel campionato che riescano a mettersi in mostra”.