Olimpia Milano, un caso di positività al Covid-19: allenamenti sospesi

Basket

Pietro Colnago

Twitter Olimpia Milano

Un caso di positività al Covid-19 nel gruppo squadra dell'Olimpia Milano. Il club ha sospeso gli allenamenti e isolato l'individuo (asintomatico) in attesa dell'esito dei tamponi sul resto del team. L'AX, che debutterà il 27 in Supercoppa, è reduce da una trasferta in Sardegna in cui ha affrontato Sassari e Venezia

Si comincia. Con tanta emozione ma anche altrettanta preoccupazione. L’emozione è data da una Supercoppa dal nuovo format con tutte e sedici le squadre di serie A impegnate, divise in quattro gironi e con le finali che si dovrebbero giocare dal 18 al 20 settembre a Bologna. E proprio da quel dovrebbero nascono le preoccupazioni legate ovviamente alla situazione sanitaria in continuo mutamento, Innanzi tutto l’ultima notizia in ordine cronologico è la positività di un elemento del team squadra dell’Olimpia, proprio la squadra che dovrebbe aprire la competizione con la partita inaugurale contro Cantù. 

Il comunicato dell'Olimpia Milano

"La Pallacanestro Olimpia Milano comunica che, a seguito dei test effettuati, è emerso un caso di sospetta positività al Covid-19 all’interno del Gruppo Squadra (poi confermata, ndr) - si legge sul sito del club -. Il soggetto è attualmente asintomatico ed è stato isolato immediatamente. Tutto il gruppo è stato sottoposto tempestivamente ad ulteriore tampone e l’attività di squadra momentaneamente sospesa in attesa dell’esito degli esami previsto per la serata di oggi". 

Foto Piero Cruciatti / LaPresse
09/02/2020 - Assago, Italia
News
Serie A Basket 2019-2020
AX Armani Exchange Milano Vs. Vanoli Basket Cremona
Nella foto: Luis Scola, Vojislav Stojanović
Foto Piero Cruciatti / LaPresse
09/02/2020 - Assago, Italia
News
Serie A Basket 2019-2020
AX Armani Exchange Milano Vs. Vanoli Basket Cremona
In the photo:  Luis Scola, Vojislav Stojanović

leggi anche

Serie A, il calendario della prossima stagione

I termini del protocollo

C'è confusione perché nessuno degli addetti ai lavori conosce i termini del protocollo, o almeno li conosce solo a livello medico e non sportivo: cosa bisogna fare in questi casi? Isolare il positivo, fare tamponi agli altri e giocare la partita, se poi si scopre che i positivi sono più di uno dove poniamo il limite per rinviare la partita? Se accanto a questo ci aggiungiamo il fatto che, a livello medico, e ripetiamo non sportivo, le regole dicono che tutti coloro che hanno avuto contatti con il positivo devono seguire le norme di 14 giorni di quarantena, si rischia davvero di far saltare il banco. Detto questo e a supporto della voce preoccupazione c’è anche la volontà dei singoli presidenti di far giocare le partite col pubblico. E anche qui con regole diverse: Trento vorrebbe 500 spettatori sugli spalti al suo esordio in supercoppa, per poi salire a 1.000 nella gara seguente, in Lombardia la linea è quella di impianti aperti al 20% dal 1 settembre, Reggio Emilia vorrebbe spostarlo a 25%, mentre il girone sardo si giocherà a porte totalmente chiuse. Insomma, la situazione crea ansia e preoccupazione e anche se il calcio ci ha insegnato a convivere con questo virus, il rischio che tutta l’impalcatura potrebbe cadere al primo soffio di vento è reale. Ma intanto si gioca con Milano e Cantù ad aprire le danze, rigorosamente a porte chiuse.