Ettore Messina: "Sospendere Eurolega, troppi rischi e risultati falsati dal Covid"

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Pietro Colnago

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Lettera dell'allenatore dell'Olimpia Milano: "Meglio dare spazio ora ai campionati nazionali e da marzo-aprile ripartire con le coppe internazionali. L’esito delle partite ormai dipende dalla fortuna di avere meno contagiati rispetto agli altri"

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In una stagione in cui è davanti a tutti in campionato e nel gruppo di testa in Eurolega potrebbe sembrare strano che l’Olimpia schiacci il pulsante d’allarme continentale. Ma forse è proprio per questo che Ettore Messina, in qualità di coach e presidente del club , ha voluto alzare metaforicamente la voce e il suo grido d’allarme ha fatto rumore. Messina è stato chiaro: in un momento in cui la pandemia sta mietendo vittime e contagiati come mai prima di ora, in un momento in cui le squadre hanno sempre più positivi al Covid al loro interno e molte partite vengono rinviate, il rischio che l’eguaglianza competitiva venga meno e che, soprattutto, la salute dei giocatori venga irrimediabilmente compromessa è davvero dietro l’angolo, causa anche i continui viaggi che i club sono costretti a fare. E allora la sua lettera aperta a tutti gli addetti ai lavori non lascia spazio ad equivoci: sospendere l’Eurolega e la altre coppe europee per dare spazio ai campionati nazionali da concludere nei prossimi 4 mesi con un calendario più fitto. Allora, e solo allora, se la crisi sanitaria sarà stata se non sconfitta, quantomeno limitata, si potrà pensare di riprendere i tornei internazionali e concluderli in tempo, si spera, per preparare le Olimpiadi. Un discorso onesto e soprattutto intelligente fatto da una persona che ha molto più a cuore la salute dei suoi giocatori che una vittoria sul campo.  Ed ora la palla passa ai suoi colleghi e a chi è preposto a decidere. Con la speranza che ascoltino.

La lettera integrale di Messina

Cari Amici del basket,

dopo aver riflettuto molto, ho deciso di inviare questo messaggio a chiunque abbia intenzione di dedicarmi cinque minuti del suo tempo.

Sono stato abbastanza fortunato da vivere una lunga carriera nel mondo del basket internazionale: le mie squadre hanno sempre giocato con orgoglio rispettando il nostro sport, sotto la guida la FIBA, EuroLeague e ULEB.

Nonostante tutti i disaccordi che ci sono stati, ho sempre rispettato la leadership e le idee del Sig. Stankovic e del Sig. Baumann.

Mi considero un amico di vecchia data del Sig. Portela e del Sig. Bertomeu e ho avuto l’onore di allenare Sig. Van den Spiegel, attuale Presidente dell’ULEB.

Stiamo vivendo un periodo molto serio e complicato: i governi di molti paesi europei hanno preso decisioni basate sulla chiusura delle varie comunità, o parti di esse, per proteggerci dal Covid. Ogni settimana, abbiamo un numero sempre maggiore di giocatori, allenatori, membri di club che risultano positivi ai vari test, un numero sempre maggiore di partite, in ogni paese o in ogni competizione internazionale, sono rinviate.

Le difficoltà di viaggiare all’estero stanno aumentando le preoccupazioni per la salute di squadre e arbitri.

Presto, non ci saranno più date disponibili per giocare le partite rinviate. Un numero maggiore di risultati dipenderanno dalla fortuna, dal fronteggiare meno contagi nella propria squadra, rispetto a quanto succederà ad altri.

Per tutte queste ragioni, con grande umiltà, da appassionato tifoso del nostro sport, vorrei chiedere ai nostri leader di prendersi un minuto, mettere da parte le differenti opinioni, quelle che li hanno divisi nel recente passato e, nell’interesse del basket e dei suoi tifosi, sedersi attorno ad un tavolo e non abbandonarlo fino a quando una soluzione comune non sarà stata identificata.

Al momento, l’unica scelta logica sembrerebbe quella di sospendere le competizioni europee per consentire alle leghe nazionali di finire le loro stagioni nei prossimi quattro mesi, visto che viaggiare all’interno dei propri paesi è più semplice. Dopo di che, probabilmente a marzo o aprile, tutti i tornei internazionali potranno essere completati, auspicabilmente in tempo per prepararsi poi per le Olimpiadi. Può darsi che per allora il COVID sarà stato contenuto o addirittura sconfitto.

Naturalmente, televisioni e sponsor dovranno essere coinvolti, ma un comune denominatore dovrà essere trovato dai nostri leader e li aiuterà ad accettarlo.

La salute dei partecipanti e l’integrità della competizione sono le priorità. Ringrazieremo per sempre i nostri leader, come tifosi, delle loro decisioni.

Con rispetto,

Ettore Messina