Basket e Covid: in Italia e in Europa squadre ferme e partite rimandate

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Pietro Colnago

La situazione del basket in Italia e in Europa è complicata a causa dell'impatto del coronavirus su società e campionati. Troppe squadre ferme a causa del Covid, troppe partite rimandate. E le classifiche sono falsate, così come l’equità competitiva

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Sono gli ultimi episodi di una lunga serie, quello dell’Olimpia costretta a sospendere tutta l’attività sportiva per un focolaio all’interno del team squadra, e Venezia che proprio oggi ha annunciato la positività di alcuni elementi del gruppo e che per 10 giorni non si allenerà né giocherà secondo le regole sanitarie nazionali: Milano quindi non vola in Russia per giocare il recupero con lo Zenit, in programma mercoledì, e la partita con il Khimki venerdì e lo stesso farà Venezia che mercoledì non affronterà il Partizan. L’Olimpia ha quindi 4 sfide europee da recuperare, ma non è la sola perché proprio lo Zenit ha giocato 3 partite su 7, Villeurbanne 4, Vitoria, Pana e Berlino 5. E la situazione non cambia anche in Italia: domenica non si giocheranno Reggio-Fortitudo, Treviso-Cremona e Venezia-Trieste perché i reggiani e i lombardi sono ancora alle prese coi rispettivi focolai e i veneti hanno appena cominciato la quarantena. Cantù che non sta giocando da tre partite consecutive e che sembra aver recuperato qualche giocatore, sarà probabilmente costretta a saltare anche la quarta, il derby contro Milano se l’Olimpia rimarrà in questa situazione.

 

Un mese senza scendere in campo è come ricominciare da capo una stagione alla faccia dell’equità competitiva. La classifica delle squadre che hanno saltato più partite è desolante: Cantù sarà a quota 4, a 3 ci sono Reggio, Treviso e Trieste, le ultime due non per colpa loro ma per coincidenze di calendario, con 2 partite in meno c’è Cremona e se tutto viene confermato Milano e Venezia chiudono la serie a 1. E siamo solo alla settima giornata. Basta per preoccuparsi e pensare a decisioni drastiche, come coach Messina aveva paventato con una lettera aperta ai dirigenti dell’Eurolega?