Basket, l'Italia promuove la Next Gen: Sacchetti fa esordire tanti talenti della Nazionale
Eurobasket 2022Uscita dalla bolla di Perm con un bilancio di una vittoria e due sconfitte, la Giovane Italia di Meo Sacchetti si porta dietro una valigia di buone notizie da aprire sul tavolo del campionato: la generazione degli esordienti è stata promossa, i giovani in Italia hanno qualità
Non è vero che i giovani non ci sono, ci sono eccome, basta farli giocare. Questo Sacchetti lo sa bene, visto che nella bolla di Perm ha fatto esordire (per poi ridarli ai vari club di appartenenza) giocatori con qualche importante chilometro di autostrada internazionale in più. Perché la pattuglia composta da Bortolani, Akele, Procida, Candi, Alviti ha potuto far fruttare in azzurro il rispetto e la fiducia che rispettivi coach stanno dando loro nel club.
I giovani talenti della Nazionale italiana
Gabriele Procida è il più giovane, classe 2002, ma faccia tosta da veterano: i suoi 15 minuti con quasi 7 punti a partita con Cantù sono solo la prima fiammata di un’esplosione arrivata proprio in questa stagione, che ha mostrato un atleta dalle qualità atletiche e tecniche di prima classe. Più vecchio di due anni (se si può dire così) è il classe 2000 Giordano Bortolani, che con Brescia ha già mostrato solidità mentale e talento: più di 10 minuti e quasi 6 punti a partita. Ma anche qui siamo di fronte a un atleta che non ha certo paura di osare, anche con la maglia azzurra sulle spalle: la personalità non è merce che si compra al supermercato.
Da Candi ad Alviti, il futuro è dalla loro parte
Prima del 2000 sono nati Leonardo Candi, ‘97, Davide Alviti, ‘96 e Nikola Akele ‘95: il primo a Reggio ha in mano il volante della squadra dall’alto dei suoi 25 minuti e più di 9 punti a partita, il secondo è il tiratore designato di Trieste (24 minuti e 11 i punti segnati con quasi il 50% dall’arco), il terzo è l’unico lungo del gruppo, ma a Treviso non si accontenta delle briciole perché in campo ci sta più di 28 minuti e segna quasi 10 punti con 6 rimbalzi. In attesa che anche Matteo Spagnolo, classe 2003, da Brindisi ma ora in Spagna con la canotta del Real Madrid, torni a casa. Sono pronti oggi? Non ancora, ma il futuro in azzurro e nel campionato italiano è sicuramente dalla loro parte, se continueranno a lavorare. Perché in Italia i giovani ci sono. Basta farli giocare.