Triple, difesa ed energia: così l'Italbasket può crederci

Tre partite giocate finora: due vittorie e una sconfitta. Il bilancio è, giustamente, positivo per il momento in questo Europeo. Abbiamo subìto l’impatto della Grecia all’esordio, pur mantenendo il contatto con Antetokounmpo e compagni e disputando una sfida solida per tutti i 40 minuti, come sottolineato da coach Pozzecco. Ma si poteva mettere in conto. Mentre contro Georgia e Bosnia abbiamo vinto con ampio margine, molto utile in una manifestazione con questo tipo di format. Le tre sfide giocate hanno dato la sensazione di un’Italia che viene fuori sulla ‘distanza’, a cavallo fra terzo e quarto parziale. È un ottimo segnale. Di una squadra che dal primo all’ultimo minuto fa quel tipo di pallacanestro, intenso, e quando gli avversari mollano leggermente gli Azzurri ne approfittano per aumentare il ritmo e chiudere la partita. In questo primo mini bilancio si deve citare per forza di cose Simone Fontecchio, il leader offensivo di questa Italia. Dopo l’esordio e l’1/11 dal campo qualcuno aveva già storto il naso, senza considerare che era solo il tabellino di una singola partita. Già nel secondo turno aveva aggiustato la mira per poi esplodere ieri sera con i 39 contro la Bosnia, una prestazione da annali degli Europei, e non solo per l’Italia. Anche Luka Doncic ne aveva fatti 39 poche ore prima, ma con 20 tiri liberi. Quella di Fontecchio, invece, per numero di punti certo ma soprattutto per percentuali entra di diritto tra le migliori partite di tutti i tempi nella storia della competizione. Ora per il quarto turno sfideremo la Spagna, in quello che potrebbe essere uno scontro diretto per il secondo posto nel girone C. Stanno avendo qualche difficoltà in più del previsto, complice il processo di ricostruzione che hanno avviato negli ultimi anni. In panchina però c’è sempre Sergio Scariolo, e in campo ancora qualcuno dei reduci del titolo continentale del 2022. Sanno come si fa a vincere. Sarà una partita tosta e molto delicata per il proseguo del torneo. Con delle percentuali un po’ più alte, soprattutto nel primo tempo, avremo buone possibilità di farcela. Non serviranno stravolgimenti. Pozzecco chiederà ai suoi ragazzi di fare ancora quel tipo di pallacanestro: di movimento, di voglia, di intensità e di difesa, perché nella nostra metà campo siamo bellissimi da vedere. In attacco basterà essere più 'fluidi', perché per caratteristiche tecniche se palleggiamo troppo e fermiamo l’azione non siamo a nostro agio. La Spagna quindi cercherà di impostare una partita a basso ritmo per non farci correre in transizione, la metterà sul fisico, come fatto anche da Georgia e Bosnia. Ma siamo pronti, lo abbiamo dimostrato. Il tiro dalla lunga distanza sarà la chiave per questa Italia, che nei primi tre incontri ha sempre tentato più triple degli avversari. È una nostra caratteristica e continueremo a farlo, anche a costo di sfidare le percentuali. Siamo una squadra che gioca il pick and roll di sistema, non abbiamo troppi giocatori a cui lasciare la palla e creare dal nulla. Dobbiamo arrivare al ferro tutti insieme. Dobbiamo arrivare al tiro da 3 tutti insieme. Tireremo sempre tanto. In questi termini sarà importante 'trovare' nel percorso tutti i giocatori della rosa, come successo ieri sera con Marco Spissu e Darius Thompson, che nelle prime due partite erano sembrati in leggera difficoltà. E parlando di crescita dei singoli, vorrei chiudere con una menzione per Saliou Niang, la bellissima sorpresa di questa Italia finora, un punto fermo per il futuro ma già anche per il presente di questa Italia.

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Triple, difesa ed energia: così l'Italbasket può crederci

Matteo Soragna