La partita di Eurolega in programma venerdì sera tra Virtus e Maccabi Tel Aviv si giocherà nonostante il forte rischio di proteste da parte dei manifestanti pro Palestina. A confermarlo è stato poco fa il sindaco di Bologna Matteo Lepore, sottolineando come la decisione sia arrivata direttamente dalla prefettura nonostante il parere contrario dello stesso Lepore. L’area attorno al Paladozza sarà quindi sostanzialmente ‘blindata’, con prevedibili disagi per la viabilità cittadina
La conferma dell’ok allo svolgimento della partita è arrivata direttamente dalla prefettura cittadina, che ha chiarito di poter garantire la sicurezza di chi parteciperà alla sfida di Eurolega di venerdì sera tra Virtus e Maccabi Tel Aviv. A darne notizia è lo stesso sindaco di Bologna Matteo Lepore, che in tarda mattinata, al termine dell’incontro avvenuto in prefettura, ha ribadito inoltre la propria contrarietà alla decisione presa nonostante il parere opposto espresso dal comune. In città sarebbero attesi tra i cinque e i diecimila manifestanti pro Palestina, attirati dalla presenza della squadra israeliana e, secondo Lepore, oltre agli intuibili rischi di disordini e tafferugli, i disagi alla cittadinanza potrebbero essere pesanti.
Virtus-Maccabi: si gioca nonostante il parere contrario del comune
“Oggi mi è stato ribadito dal prefetto e da parte del Ministero degli Interni che sussistono le condizioni di ordine pubblico e di rispetto dell’incolumità dei cittadini per poter svolgere regolarmente la partita” ha dichiarato Lepore, anticipando che parallelamente ad un utilizzo massiccio di forze dell’ordine verrà modificata in modo sensibile la viabilità attorno all’area del Paladozza, sostanzialmente blindata, e verranno deviate o cancellate alcune corse relative al trasporto pubblico urbano e chiuse in anticipo diverse scuole. “Tutto questo limiterà molto la libertà di movimento dei cittadini nella giornata di venerdì, ma io non ho potuto che prendere atto delle decisioni prese dalla prefettura” ha quindi aggiunto Lepore, spiegando che per il comune non era possibile dal punto di vista pratico opporsi ad una scelta evidentemente non condivisa.