LBA, i 15 club si schierano a favore di Gherardini contro il comunicato di Trapani
Basket
Con una nota congiunta, i 15 club di LBA hanno risposto al comunicato di ieri di Trapani dichiarando di prendere le distanze dalle accuse rivolte al Presidente Maurizio Gherardini. "Sta guidando la nostra Associazione con impegno, professionalità, dedizione e soprattutto con un assoluto rispetto ed equidistanza delle parti nell’unico interesse del movimento cestistico italiano"
Dopo la giornata di tensione di ieri riguardante il caso Trapani Shark, gli altri 15 club della massima serie italiana di pallacanestro hanno rilasciato un comunicato congiunto prendendo le distanze dal club siciliano e schierandosi a favore di Maurizio Gherardini. Nel comunicato di ieri Trapani aveva scritto che "la nomina di Maurizio Gherardini a Presidente della LBA abbia contribuito a creare condizioni sfavorevoli per la Trapani Shark", e che "il fatto che la Trapani Shark sia stata l’unica società a non votare a favore di Gherardini come Presidente della Lega […] appare aver avuto conseguenze evidenti, come tutti stanno osservando in questa vicenda".
A tali parole gli altri 15 club hanno risposto che "intendono prendere le distanze in maniera chiara ed inequivocabile rispetto alle accuse rivolte al Presidente di LBA Maurizio Gherardini, che sta guidando la nostra Associazione con impegno, professionalità, dedizione e soprattutto con un assoluto rispetto ed equidistanza delle parti nell’unico interesse del movimento cestistico italiano. […] L’azione del Presidente e dei suoi collaboratori è sostenuta con vigore e convinzione dalle sopracitate società. Auspichiamo pertanto che non si ripetano episodi che non rispecchiano lo spirito associativo e la mission di LBA nella ricerca quotidiana di proposte e iniziative volte allo sviluppo e alla crescita della pallacanestro professionistica nel nostro Paese. Riteniamo inoltre fuori luogo le allusioni ad una possibile sospensione del Campionato di Serie A per ragioni legate ad interessi singoli: ci preme ricordare che il massimo campionato rappresenta milioni di appassionati che si riconoscono nei valori e nell’impegno dei Club i quali, nel pieno rispetto delle regole, garantiscono il regolare svolgimento delle attività agonistiche confrontandosi unicamente sul campo con rispetto e lealtà".
Cosa è successo negli ultimi giorni e cosa ha chiesto Trapani
Nella giornata di mercoledì, la società Trapani Shark aveva chiesto in via ufficiale la revoca della penalizzazione di -5 punti attualmente scontata in classifica e lo sblocco dei tesseramenti in modo da poter ufficializzare la promozione a capo allenatore di Alex Latini al posto del dimissionario Jasmin Repesa e completare il roster con l’innesto del giovane Luigi Patti, così da non incorrere più nella multa da 50.000 euro per non aver rispettato il numero minimo di giocatori a roster per il campionato. Dopo un confronto tra i vertici della FIP e della Lega Basket, però, è stata ribadita la massima attenzione sul caso Trapani, senza comunicare risposte nel merito, ma sottolineando come sia necessario agire "sulla base di quanto pervenuto, allo stato, da parte della Commissione indipendente di vigilanza". Di fatto quindi è l’Agenzia delle Entrate a dover comunicare quando e se il blocco dei tesseramenti verrà revocato, sanando la posizione del club che ha un ricorso in atto nei confronti della commissione tributaria, che contesta l’Iva maturata sui pagamenti effettuati. I tempi per i ricorsi, però sono lunghi, da cui nasce un’ulteriore richiesta da parte di Trapani.
Nella serata di ieri, la società Trapani Shark ha ribadito la propria posizione affermando che la squadra scenderà regolarmente in campo contro Sassari domenica, ma chiedendo di passare dall’attuale 6+6 (6 giocatori italiani e 6 giocatori stranieri a roster) al 5+5, così da evitare di dover pagare 50.000 euro di multa per ogni gara disputata non potendo tesserare nessuno. In assenza di risposte risolutive, Trapani si riserva di ricorrere al TAR del Lazio per richiedere l’immediata sospensione del campionato "al fine di prevenire ulteriori pregiudizi irreparabili e garantire un riesame equo delle misure adottate".