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Eurolega, Partizan Belgrado-Olimpia Milano 81-88

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Dopo la beffa di Berlino, l'Olimpia Milano reagisce a Belgrado battendo il Partizan con un perfetto ultimo quarto. L'EA7 insegue per larga parte del match, ma nel finale passa avanti con la solita coppia Mirotic-LeDay e riesce a resistere nonostante qualche errore di gestione. L'emblema è Nico Mannion: 13 punti, 7 assist, ma anche un paio di palle perse letali negli ultimi due minuti. Il bilancio ora è di 4 vittorie e 6 sconfitte

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Non era semplice reagire dopo l'ennesima sconfitta autolesionista, ma Milano c'è riuscita a 72 ore di distanza. Pur non giocando una partita brillantissima, l'EA7 stavolta emerge nel momento decisivo per conquistare la quarta vittoria in 10 partite, record che permette di guardare al futuro con un vago ottimismo. Senza Shields e Nebo, Messina ha dovuto rinunciare anche a Tonut per un fastidio al ginocchio, ma ha trovato una prestazione corale per avere la meglio dell'amico-rivale Obradovic.

La cronaca del match

Milano inizia segnando solamente dall'arco: i primi quattro canestri sono altrettante triple. Il grande ex LeDay non mostra pietà, mentre Mannion dalla panchina porta i primi punti attaccando il ferro. I serbi trovano invece risorse da Bonga e da un altro ex, il centro Brandon Davies. A dare la scossa però sono due triple consecutive di Brown, che valgono il vantaggio casalingo sul 22-19 al 10'. Nel secondo periodo il Partizan attacca il ferro con facilità e successo, soprattutto con Pokusevski, aumentando il divario fino al +12 (38-26). L'Olimpia riesce a riavvicinarsi solo con l'intraprendenza nel pitturato di Mannion e Bolmaro. L'attacco dell'EA7 vive di forzature e iniziative estemporanee, insufficienti per rimontare il Partizan prima dell'intervallo (42-38). Al rientro in campo Milano registra un veloce break di 7-2 ispirato da Mirotic, ma i padroni di casa trovano subito la contromossa con le triple di Brown e il gioco in area di Davies. Messina pesca dalla panchina il jolly Diop, di ritorno da un infortunio e subito decisivo in attacco con sei punti, fondamentali per chiudere il terzo periodo a contatto sul 65-64. L'inerzia del match sembra sorridere all'Olimpia, che si appoggia all'energia di Brooks per rimettere il naso avanti sul 65-68. Bastano però un paio di triple del Partizan per incrinare le certezze di Milano, richiamata all'ordine da un timeout e dal solito talento di Mirotic. Nel testa a testa finale l'EA7 blinda il canestro con la difesa a zona e ritrova i punti di LeDay nel momento migliore. Le ultime partite insegnano però che Messina non può dormire mai sonni tranquilli, figurarsi se sul +6 a poco meno di due minuti dalla fine. Sul 79-82 Lundberg fallisce il tiro del pareggio: è il sipario che cala. La carrellata di tiri liberi conclusivi e di attacchi disperati del Partizan serve solo a definire il punteggio. Milano si riscatta, ma guarda ancora con rammarico alla sconfitta di Berlino: ora il record sarebbe stato almeno in parità. 

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Il tabellino del match

Partizan Belgrado: Davies 17, Lundberg 2, C. Jones12, Ntilikina 9, Washington, Koprivica n.e., Bosnjakovic 2, Pokusevski 9, Brown 17, Bonga 7, Mike n.e., T. Jones 6

Olimpia Milano: Dimitrijevic 3, Mannion 13, Causeur 8, Bolmaro 11, Brooks 10, LeDay 13, Ricci 3, Flaccadori n.e., Diop 6, Caruso 2, Mirotic 19, McCormack