Drogba si ritira con una sconfitta, finale persa con Phoenix e addio al calcio

Calcio

È enorme il lascito di Didier Dorgba al mondo del pallone, uomo da trecento gol in carriera e 17 trofei, ma anche simbolo della sua Costa d'Avorio. Ambasciatore per le Nazioni Unite, attivo con la sua fondazione nella costruzione di scuole e ospedali. Amato da tutti, come nel suo dualismo calciatore-telecronista con Massimo Marianella

LA CARRIERA DI DROGBA IN 5 SCATTI

Sempre Drogba, meravigliosamente Didier Drogba. Anche nella sconfitta. Finisce a 40 anni la carriera di un’autentica leggenda del calcio, campione d’Europa col Chelsea e di tutto in Inghilterra. Vincente anche in Turchia col Galatasaray e solo a un passo dalla United Soccer League 2018 (la seconda divisione del calcio Usa) sfuggita solo in finale. Lui, come sempre, è stato un trascinatore. Appena otto partite giocate su trenta in stagione regolare che sono però poi diventate quattro su quattro nei playoff, sempre da titolare, e con la bellezza di tre centri messi a segno. Uno nei quarti, uno in semifinale e uno nella finale di Conference, vinta dai suoi Phoenix Rising che si sono però dovuti arrendere nella finalissima 1-0 contro i Louisville City FC. Niente gol. Niente gloria, per quello che sarebbe stato il diciottesimo titolo in una carriera comunque pazzesca, che tutti hanno amato.

Meravigliosamente Drogba

Il video postato dai canali social del club rimarrà il suo ultimo momento da professionista su un campo da calcio. Vicino ai tifosi, li ringrazia e li abbraccia per la stagione. “Don’t cry” - dice a un ragazzo con sciarpa e berretto del club. Immagini bellissime quanto quelle dei suoi gol. L’incornata contro il Bayern Monaco. Le scivolate sulle ginocchia e quelle prodezze da far impazzire i telecronisti di tutto il mondo. Tra i suoi più grandi estimatori? Ovviamente Massimo Marianella, che Didier ritrovò in occasione di una partita del Chelsea avanzando una richiesta molto speciale.

Profeta in patria

Gli omaggi dal mondo del calcio sono tantissimi per Didier Drogba, ora che il suo addio al pallone è ufficiale. Sui social network come in passato. In Inghilterra come a casa propria, in Costa d’Avorio. Con la nazionale una Coppa d’Africa sfiorata e persa in finale contro l’Egitto, ma anche e soprattutto un affetto immenso come quando ritornò in patria nel 2017 e fu accolto per le strade come un vero e proprio re all’urlo di "Di-dier, Di-dier". 

Cuore d’oro

Le immagini parlano chiaro: l’affetto per Didier Drogba è immenso, pochi dubbi a riguardo. Negli anni l’attaccante ex Chelsea è diventato ambasciatore del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, e ha dato vita a una fondazione benefica in suo nome che ha permesso la costruzione di cliniche, scuole e ospedali. Un cuore gigantesco in campo e fuori, iconico con le sue treccine e il suo killer instinct sotto porta. Perché il lascito di questo giocatore va oltre il pallone. Una carriera stupenda e costellata di reti: 300 estate in 686 partite giocate, ma anche segnata da un grande impegno nel sociale.

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20 years of @didierdrogba 🔥

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