Barcellona-Atletico Madrid 1-0, Leo Messi chiude la Liga: gol e highlights

Liga

Una punizione, la terza consecutiva, dell'argentino decide il big match del Camp Nou. Con questi tre punti il Barcellona vola a +8 sui Colchoneros e mette il sigillo sul campionato. Prima dell'inizio del match c'è stato un commovente minuto di silenzio per la scomparsa di Quini, ex attaccante del Barça, e Davide Astori

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BARCELLONA-ATLETICO MADRID 1-0

26' Messi

Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Umtiti, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Iniesta (35' André Gomes); Coutinho (84' Paulinho), Suarez, Messi.

Atletico Madrid (4-4-2): Oblak; Vrsaljiko (59' Correa), Gimenez, Godin, Filipe Luis (74' Lucas Hernandez); Saul, Thomas, Gabi (66' Gameiro), Koke; Diego Costa, Griezmann.

Sempre nel segno di Leo Messi. L’argentino firma il gol partita nello scontro diretto contro l’Atletico Madrid e consegna virtualmente la Liga nelle mani del Barcellona, aumentando il distacco dai Colchoneros a 8 punti. La Pulce crea, dribbla, salta avversari come birilli e soprattutto segna. Lo fa con quella che per lui è diventata la via più semplice per andare in rete: il calcio di punizione. Il quinto gol stagionale da calcio piazzato, il terzo consecutivo e con un tipo di conclusione diversa dall’altra. In campionato invece sono 24 i centri, più di chiunque altro. Messi, nonostante i cinque Pallone d’oro vinti e tutti gli altri trofei messi in bacheca, continua a sorprendere in maniera eccezionale, riuscendo a migliorare ogni giorno quei pochissimi difetti che gli appartengono. E insieme a lui gode tutto il Barça che mantiene l’imbattibilità stagionale, unica squadra nei principali campionati europei, e anche Valverde, al primo successo contro Simeone al 13° tentativo. Per il Cholo invece continua la maledizione del Camp Nou, dove non ha mai vinto da allenatore dell’Atletico. I biancorossi interrompono una striscia vincente che in Liga durava da sei giornate e mettono probabilmente la parola fine sulle speranze di vincere il titolo. 

Primo tempo

La gara prende il via con il solenne e commovente minuto di silenzio in onore alla memoria di Quini, ex attaccante del Barcellona (5 volte Pichichi della Liga) morto lo scorso martedì all’età di 68 anni, e di Davide Astori, colto da un arresto cardiaco nella notte a Udine. Simeone fatica a trattenere le lacrime, mentre in campo c’è tanto nervosismo, soprattutto da parte dell’Atletico che commette numerosi falli durante i primi minuti di gioco. Il Barça prova a sorprendere la difesa Colchoneros, la migliore del campionato, con le solite palle scoperte alle spalle della linea arretrata, ma Godin e compagni tengono senza affanno. Difficile però contenere Leo Messi che riesce a liberarsi in mezzo a tre giocatori e a scaricare il primo tiro della partita dopo 20 minuti di gioco, non riuscendo però ad angolare la conclusione. Da fermo la Pulce è invece diventato un cecchino e al 27’ mostra tutte le sue abilità. Il suo mancino, da circa 25 metri, scavalca la barriera e si infila all’incrocio dove neanche un grande portiere come Oblak può arrivare. Per l’argentino è la terza punizione vincente di fila dopo quella a Girona e Las Palmas ed è il 100° gol per i catalani in questa stagione, in tutte le competizioni. Barcellona avanti e animi che si infiammano ancora di più. I padroni di casa sono comunque nettamente più in partita dei loro avversari, mai pericolosi in attacco nel primo tempo, e con Suarez vanno vicini al raddoppio. Bravo ancora Messi a rubare palla al limite dell’area, ma un intervento disperato in scivolata di Gimenez respinge il tentativo dell’attaccante uruguaiano. I flessori costringono Iniesta a uscire dopo neanche un tempo di gioco. Al suo posto entra André Gomes, ma la palla buona per il 2-0 capita a Coutinho, concentrato più sul lavoro sporco che alle manovre offensive fin qui. Il sinistro dell’ex Liverpool si alza bene, con Oblak che riesce a deviare in angolo e a mandare i suoi al riposo sotto di un solo gol.

    

    

Secondo tempo

Ritmi contenuti e poche emozioni anche in avvio di ripresa. L’Atletico sembra comunque più propositivo rispetto ai primi 45 minuti e costringe il Barça ad abbassare il proprio baricentro. La squadra di Valverde prova a far male in contropiede, ma manca sempre la giocata giusta negli ultimi metri. Dopo un’ora di gioco il Cholo Simeone fa la prima mossa e inserisce Correa al posto di Vrsaljko, aumentando il peso offensivo dei suoi. E finalmente arriva anche la prima timida occasione per gli ospiti, con un colpo di testa di Gimenez che chiama Ter Stegen a una presa non facile. L’allenatore argentino si gioca tutto mandando in campo anche Gameiro per Gabi, ma l’Atletico accusa tanto la pessima prova di Griezmann, irriconoscibile dopo i 7 gol messi a segno nelle ultime due partite. Non fa meglio il suo compagno di reparto, Diego Costa, mentre dall’altra parte i blaugrana cominciano ad accusare la stanchezza del lungo viaggio e delle 24 ore in meno di riposo. Nel quarto d’ora finale tuttavia si riaccende la luce di Messi che duetta con Suarez prima e con Coutinho poi senza trovare la via del gol. Molto più pericoloso il tentativo volante di Sergio Busquets, mandato in angolo da Oblak. L’Atletico tenta l’ultimo disperato forcing, ma è il Barcellona ad avere l’ultima chance del match, con il destro a giro di Suarez che non inquadra lo specchio. La squadra di Valverde vince 1-0 e ipoteca la vittoria del campionato, grazie a una perfetta prestazione di squadra e al colpo letale del solito straordinario, fenomenale Leo Messi.