Continua a vincere in Spagna il Barcellona, che è ora a 7 punti di distanza dall'arimetica certezza del titolo. Battuto 2-1 il Valencia (solo dieci minuti per Zaza). Segnano Luis Suarez e Umtiti, a nulla vale il rigore nel finale realizzato da Parejo. Per i catalani 39° risultato utile consecutivo: record assoluto in Liga
LIGA, RISULTATI E CLASSIFICA
BARCELLONA-VALENCIA 2-1
15' Suarez, 51' Umtiti (B), 87' rig. Parejo (V)
TABELLINO
Barcellona (4-4-2): Ter Stegen; Sergi Roberto (93' Semedo), Piqué, Umtiti, Jordi Alba; Coutinho (79' Dembélé), Busquets, Paulinho, Iniesta (84' D. Suarez); Messi, l. Suárez. All: Valverde
Valencia (4-4-2): Neto; Ruben Vezo, Garay, Gabriel Paulista, Gayà; Soler, Parejo, Kondogbia, Guedes (69' Pereira); Santi Mina (71' Vietto), Rodrigo (81' Zaza). All: Marcelino
Ammoniti: 7' Piqué (B), 12' Kondogbia, 75' Paulista (V), 86' Dembélé (B)
Doveva rialzarsi il Barcellona dopo quel ko contro la Roma che ha inevitabilmente rovinato parte della stagione dei catalani. Il Valencia era avversario ostico, terzo in classifica e in grande forma nelle ultime uscite di campionato. La paura c’è stata negli uomini di Valverde, capaci poi di scrollarsi ogni sorta di ansia legata al fallimento europeo. In Spagna è tutta un’altra storia, e anche il Valencia di Zaza (appena dieci minuti di partita per lui) si è dovuto piegare. Decidono le reti di Luis Suarez nel primo tempo e il raddoppio di Umtiti nella ripresa. Fondamentali però anche un miracolo di Ter Stegen (palla poi sul palo) e un salvataggio a porta vuota di Piqué, entrambi su tentativi di Rodrigo. Il rigore nel finale di Parejo (ingenuità nel fallo di Dembélé) non riapre i giochi. 39° risultato utile consecutivo per i catalani che entrano nella leggenda, stabilendo un nuovo record in Liga. E l’aritmetica certezza del titolo è distante ora soltanto 7 punti.
Valverde ne cambia due
L’impresa della Roma peserà ancora certamente nella testa dei giocatori del Barcellona, fuori dai quarti di Champions per il terzo anno consecutivo, e alla caccia della consolazione in Liga contro il Valencia. Valverde cambia solo due uomini e conferma lo stesso modulo rispetto alla serataccia dell’Olimpico. Dentro Coutinho (che in coppa non poteva giocare) e fuori Semedo, con Sergi Roberto che torna a fare il terzino. L’altro cambio è in mediana, con Paulinho preferito a Rakitic (che non sta benissimo). Con loro, a centrocampo, Busquets da interno e Iniesta da esterno. In difesa, oltre a Sergi Roberto, ci sono i soliti Piqué, Umtiti e Jordi Alba a protezione di Ter Stegen. In attacco Messi-Suarez.
Valencia, out Zaza
Grande stato di forma per il Valencia, reduce da 8 vittorie e un solo pareggio nelle ultime nove partite, e dopo aver conquistato il terzo posto dopo lo stop del Real nel derby contro l’Atletico. In attacco non c’è Zaza, titolare in tutte le ultime quattro di campionato e già con 12 centri in stagione. Al suo posto Santi Mina in avanti con Rodrigo. Modulo speculare per Marcelino col 4-4-2. A centrocampo i soliti Carlos Soler, Parejo, Kondogbia e Guedes. In difesa c’è Ruben Vezo al posto dell’ex Montoya. Centrali Garay e Paulista, sulla sinistra agirà invece Gayà.
Suarez apre il fuoco
Grande ritmo e partita divertente, quasi un must in un campionato come quello spagnolo. Di fronte ci sono gli invincibili del Barcellona che inseguono il 39° match senza sconfitta in Liga, contro un Valencia di gamba, senza Zaza ma con un Santi Mina ancora più veloce e capace di infastidire la difesa dei catalani. Ma il vero pericolo degli ospiti nella prima mezz’ora di partita si chiama Gonçalo Guedes, che sulla sinistra cavalca la fascia mettendo alle strette la difesa di Valverde. Il primo squillo della partita, non a caso, è il suo, che trova dal limite la risposta di Ter Stegen, in parte anche per i fotografi. Dunque primi guizzi del Barcellona, con Iniesta prima e Jordi Alba poi che sfondano (anche loro) sulla sinistra senza però trovare fortuna. Al 15’ si sblocca il match, l’assist di Coutinho di mezzo esterno per Suarez è geniale, il pistolero si infila tra i due centrali del Valencia e batte Neto. Gol numero 23 più 27 tra Liga e stagione totale per l’uruguaiano, il decimo al Valencia, la sua vittima preferita.
Ter Stegen, croce e delizia
La risposta del Valencia è con Guedes, letteralmente scatenato nella prima parte di primo tempo. Al 21’ il portoghese fa tremare ancora il Camp Nou raccogliendo un pallone al limite dell’area e calciandolo verso lo specchio, decisiva la deviazione di Busquets che salva tutto. Dunque, appena tre minuti dopo, altra grandissima chance per a squadra di Marcelino. Fa tutto Ter Stegen: prima cerca il disimpegno rischiosissimo finendo per servire Soler al limite dell’area, dunque ci mette i guantoni deviando sulla traversa il tiro a botta sicura - praticamente dal dischetto - di Rodrigo. E all'intervallo è 1-0 per il Barcellona, ma il Valencia è più vivo che mai.
Sliding doors: Piqué salva, Umtiti segna
Iniziata la ripresa c’è subito il bivio che rischia di indirizzare la partita lungo il binario del Barcellona. Minuto numero 50 e minuto numero 51, dalla paura al sollievo per i catalani, che qualche trauma post eliminazione dalla Champions lo patiscono. La grande occasione è ancora per il Valencia, e ancora con Rodrigo, incapace di punire gli errori dei catalani in disimpegno. Lo strafalcione, questa volta, è di Umtiti, che perde palla pressato da Mina concedendo il contropiede due contro uno agli ospiti. Rodrigo, solo davanti a ter Stegen, batte il tedesco, ma non Piqué che salva sulla linea. Passano meno di sessanta secondi e il pallone è sul fronte opposto del campo, sulla bandierina di destra dove Coutinho pennella il cross a centro area. Lì svetta proprio Umtiti, che anticipa Paulista e trova una risposta non perfetta di Neto. 2-0 Barça.
Cuore Valencia, 3 punti Barcellona
Negli ultimi trenta minuti di partita il via ai cambi degli allenatori. Il primo a muovere le pedine è Marcelino, che sceglie Pereira per un ottimo Guedes, e Vietto per Mina (e non Zaza). Ma, prima dei suoi cambi, è il Barcellona ha sfiorare ancora il gol, prendendo dalla propria parte non solo il risultato, ma anche il gioco e l’inerzia del match. È un secondo tempo diverso rispetto ai primi 45’, col Valencia inizia a soffrire la superiorità tecnica del Barcellona. E non è un caso allora che, in poco più di dieci minuti, Coutinho, Messi e Iniesta sfiorino il tris. Il brasiliano calcia al 59’ fuori di poco dal limite dell’area. Dunque il penta Pallone d’Oro prova la volée da fuori su cross di Busquets sfiorando l’eurogol. Infine Iniesta viene respinto da Neto su tiro a botta sicura dal cuore dell’area di rigore. Valverde sceglie Dembélé per Coutinho e Denis Suarez per Iniesta, mentre Zaza entra solo a meno di dieci minuti dalla fine per Rodrigo. I cambi producono immediatamente un’effetto, anche se non proprio quello voluto. Perché a tre minuti dal termine il Valencia accorcia le distanze su rigore. Segna Parejo, ma l’ingenuità di Dembélé che frana su Pereira è clamorosa. Ter Stegen intuisce dal dischetto e per un soffio non riesce a respingere. Gli ultimi minuti di arrembaggio non portano al pari, con - anzi - Denis Suarez a divorarsi il tris in contropiede a tu per tu con Neto. Finisce 2-1, e la Liga è sempre più blaugrana.