Messi risponde all'invito di Ronaldo: "Io in Italia? Sto bene al Barcellona. La nostra è stata una rivalità sana"

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Lionel Messi e Pep Guardiola ai tempi del Barcellona

La stella del Barcellona ha parlato a Marca commentando la suggestiva idea lanciata da Cristiano Ronaldo ("Venga in Italia!"). Al momento la Pulce non raccoglie la sfida: "Sono nella migliore squadra del mondo, voglio restare qui"

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SCARPA D'ORO PER MESSI: È LA QUINTA IN CARRIERA

Con la vetta della classifica della Liga tinta di blaugrana e gli storici rivali del Real Madrid distanti otto punti, Leo Messi ha risposto alle domande di Marca in un'intervista in cui gli è stato chiesto se i Blancos stiano patendo la partenza di Cristiano Ronaldo. "Il Real è un grandissimo club - ha ammesso Messi - ma Cristiano mancherebbe a qualsiasi squadra. Segna moltissimo e il suo apporto è enorme". Oggi CR7 è in Serie A, ma Messi ha parole dolci per il suo ex avversario: "Con Cristiano c'era una sana rivalità e competizione, penso sia stato un bene per il pubblico che guardava le nostre partite".

Rewind: l'invito di Ronaldo

In un'intervista dello scorso 10 dicembre, rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Ronaldo ha parlato dell'eterna sfida con Messi: "Io ho dimostrato di poter avere successo con tutti i club e con la Nazionale, non devo dimostrare niente. Ho cambiato vita uscendo dalla mia confort-zone, accettando questa sfida. Magari manco a Messi, mi piacerebbe che venisse in Italia, un giorno. Faccia come me, accetti la sfida". 

"Sono nella migliore squadra del mondo, voglio restare qui"

Con Cristiano Ronaldo, Messi ha condiviso anche anni di lotte per la conquista del Pallone d'Oro. Quest'anno, a interrompere il duopolio che perdurava dal 2008 è stato il croato Luka Modric. Il numero 10 del Barcellona è terminato addirittura in quinta posizione nella speciale graduatoria: "Dico la verità - risponde Messi - non ho dato importanza al premio. Sapevo che c'erano tanti nomi e che io non avrei potuto vincerlo, quindi in questo senso non sono rimasto né deluso né sorpreso". Più che i riconoscimenti personali, allora, contano le vittorie di squadra. Come la Champions, che Leo vuole tornare a sollevare con il Barcellona, club al quale ha giurato ancora una volta fedeltà: "La Champions League è una coppa sempre speciale per ciò che rappresenta e vorremmo vincerla di nuovo, anche se la concorrenza è tanta: la Juventus, per esempio, è una squadra molto forte. Lo era già prima e con l'arrivo di Cristiano Ronaldo lo è ancora di più. Non ho bisogno di alcun cambiamento, sono nella miglior squadra del mondo. Le mie sfide ed i miei obiettivi si rinnovano ogni anno e non voglio andare via".

Nostalgia di Pep e... Neymar!

In quattro stagioni insieme al Barcellona hanno vinto tre campionati, due coppe nazionali, tre Supercoppe spagnole, due Champions League, due Supercoppe europee e due Mondiali per Club. Un binomio vincente, fatto di giocate di qualità eccelsa e idee tattiche innovative. Non è un caso, allora, che tra i desideri di Lionel Messi ci sia anche quello di tornare a lavorare con Pep Guardiola in panchina. La stella argentina lo ha ammesso nel corso dell'intervista rilasciata a Marca: “Giocare con calciatori forti è sempre un piacere. Ma dico la verità, mi piacerebbe lavorare ancora con Guardiola. Lo so, è complicato, ma credo che sarebbe bello perché è davvero uno dei migliori al mondo” è stata la risposta di Messi a precisa domanda: meglio avere in rosa un nuovo innesto del calibro di Leroy Sané o tornare a lavorare con Pep? Per Leo, nessun dubbio. Stesse certezze esibite in tema di mercato sul conto di De Ligt e De Jong, papabili rinforzi in arrivo dall'Ajax: "Vengono da una scuola molto simile alla nostra, lavorano molto sul possesso palla e sulla qualità delle giocate. Sono due ottimi calciatori". Spazio amarcord con dedica anche per Neymar. Il rapporto tra i due è rimasto molto buono anche dopo la partenza del brasiliano per Parigi. "Un suo ritorno? Mi sembra complicato - le parole di Messi - ci piacerebbe che tornasse per quello che ha fatto qui, sia come giocatore che come uomo spogliatoio. Credo che sia molto difficile che possa lasciare Parigi”.