Barcellona, la classe 1987 di Messi e Piqué: che fine hanno fatto gli altri?
Riconosciuta come una delle migliori formazioni U-15 di sempre, il Barcellona dei talenti nati nel 1987 schierava futuri campioni come Messi e Piqué oltre a Fàbregas. Una carriera meno fortunata per gli altri coetanei e compagni come il 'Pitu' Plazuelo e Clausi, colui che era preferito a Leo sui calci di punizione
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Riconoscete qualcuno in questa immagine scattata nell’aprile del 2003? Era una sfida contro l’Espanyol quando il Barça U-15 schierava futuri campioni come Lionel Messi (mascherato nell’occasione), Gerard Piqué e pure Cesc Fàbregas. Ebbene, dove sono finiti i loro coetanei ed ex compagni cresciuti in azulgrana nella Masia? (Foto da FourFourTwo)
LIONEL MESSI. Di quella formazione giovanile faceva parte un promettente attaccante argentino di Rosario, mancino senza eguali e classe da vendere. Ebbene, il "cadete B" azulgrana schiantò nella Copa Catalunya i rivali cittadini dell’Espanyol per 3-0 con due reti del fuoriclasse oggi conosciuto come la Pulga. In quella gara Leo indossò una maschera, prestata da Puyol e indispensabile dopo essersi fratturato lo zigomo in uno scontro con Frank de Boer
Era proprio Messi a guidare quel Barcellona che in stagione vinse tre trofei senza perdere punti in campionato. Oggi Leo è ancora capitano e leader della squadra tra numeri e record a non finire: impressionante la bacheca azulgrana, invidiabile pure quella personale con cinque Palloni d’Oro per il miglior giocatore del mondo dall’eterno antagonismo con Cristiano Ronaldo
GERARD PIQUÉ. Se Messi debutterà in prima squadra nell’ottobre 2004, l’allenatore Alex Garcia disponeva di un difensore dal sicuro avvenire che archiviò quel 3-0 all’Espanyol in partnership con Messi. Un anno più tardi Piqué si trasferì al Manchester United di Ferguson firmando il primo contratto professionistico
Poca fortuna in Inghilterra complice la presenza di Ferdinand e Vidic: dopo il prestito al Real Saragozza nel 2007, Piqué è tornato a casa nel 2008 agli ordini di Pep Guardiola ritrovando l’amico Messi. Come Leo ha fatto incetta di titoli in Spagna ed Europa arrivando a superare le 100 presenze in Nazionale
CESC FÀBREGAS. A differenza di Messi e Piqué tutt’ora in forza al Barça, il centrocampista catalano cedette in quell’estate alle lusinghe di Wenger approdando all’Arsenal: divenne il debuttante più giovane dei Gunners a 16 anni e 177 giorni scendendo in campo in Coppa di Lega
Divenuto uno dei migliori centrocampisti della Premier League, Fabregas ha fatto ritorno a Barcellona nel 2011 vincendo quattro trofei in tre anni. Risale a giugno 2014 il nuovo addio agli azulgrana: se lo assicurò il Chelsea per 33 milioni di euro, destinazione londinese che l’ha visto rispondere dalla panchina a Conte e poi a Sarri
DANIEL PLANCHERIA. Tre talenti su undici hanno fatto strada, quindi, eppure non tutti hanno avuto la stessa fortuna. Prendete il portiere ritiratosi nel 2014, ultima stagione disputata al Santboià nonostante fosse stato allenato da Guardiola nella squadra ‘B’ arrivando alla terza divisione. Si interessò a lui il Blackburn ma finì all’L’Hospitalet naufragando nelle serie inferiori
MARC VALIENTE. Se José Hinojosa, compagno di camera di Fabregas, non è mai diventato professionista decidendo piuttosto di allenare i ragazzi, Valiente è transitato dalla Spagna (Siviglia e Valladolid) all’estero (Maccabi Haifa ed Eupen) fino ad aggregarsi al Partizan Belgrado. Era un punto fermo in difesa, tuttavia disputò solo due incontri in Coppa del Re con la squadra del cuore
ROGER GIRIBET. Arrivò al Barcellona lo stesso giorno di Messi, agevolato da una struttura fisica invidiabile per un ragazzino di 12 anni. Oggi lo trovate in quarta divisione al Balaguer, militanza preceduta dalle parentesi tra Terrassa e Ascó nelle categorie inferiori del calcio spagnolo
FRANCK SONGO'O. Si è invece ritirato nel 2014 l’esterno destro e figlio d’arte, camerunense cresciuto all’ombra di papà Jacques (portiere iconico al Deportivo) e svezzato alla Masia che l’aveva notato nel club dove militava il padre. Mai esordiente al Camp Nou, Songo’o ha maturato una discreta carriera tra Inghilterra e Spagna sparando le ultime cartucce nella MLS (Portland) e Grecia (PAS Giannina)
JULIO JESUS DE DIOS MORENO. Transitato nella squadra 'B' fino al 2009, questo centrocampista non è mai riuscito a spiccare il salto in prima squadra arenandosi in terza divisione. Attualmente lo trovate al Merida nella quarta serie spagnola, tappa poco coerente con le ottime premesse d’inizio carriera
EUGENIO PLAZUELO. Non è andata meglio al 'Pitu', soprannome destinato ad uno dei ragazzi di punta di quella formazione. Dopo aver lasciato il Barça, Plazuelo si è assestato a livelli inferiori tra la squadra 'B' del Maiorca, Sant Andreu, Cerdanyola del Valles e Vilassar de Mar
JUANJO CLAUSI. Messi era la stella di quel Barcellona, tuttavia la prima scelta in materia di calci piazzati era il centrocampista offensiva preferito proprio alla Pulga nelle situazioni da fermo: “Dovevo lasciargliene almeno un paio”. A differenza di Leo ha maturato ben altra carriera ritirandosi nel poco noto Castellon
VÍCTOR VÁZQUEZ. È invece di scena a Toronto nella MLS il trequartista originario di Barcellona, migliore amico di Messi in quella squadra e preceduto da altissime aspettative. Effettivamente Vazquez debuttò e segnò in Champions con gli azulgrana, tuttavia un infortunio l’ha dirottato al Bruges e al Cruz Azul (Messico) prima di legarsi dal 2017 al campionato a stelle e strisce
