Wenger raggiunge Ferguson: 810 panchine in Premier League, alla guida del suo Arsenal

Premier League
Arsene Wenger, prima di Crystal Palace-Arsenal (Getty)

22 stagioni alla guida dell'Arsenal. Arsene Wenger raggiunge un monumento del calcio inglese come Sir Alex Ferguson: 810 panchine in Premier League. Un innovatore, al quale nel recente passato non sono state risparmiate critiche

L'ARSENAL VINCE IL DERBY: 3-2 AL CRYSTAL PALACE

Wenger come Ferguson, anche se è soltanto un numero. L'allenatore dell'Arsenal raggiunge il monumento dello United a quota 810 panchine in Premier League, ma la statistica è destinata a reggere poco. Fino al 2018, appena scenderanno nuovamente in campo i Gunners. Nella 810^ è arrivata la vittoria per il francese, non senza sofferenza. Un 3-2 in casa del Crystal Palace che riporta i lanceri a stretto contatto con il quarto posto. Prima della gara, Wenger ha commentato il suo record ai microfoni dei giornalisti: "Oltre i nomi in tutti questi anni è cambiato tanto. La cosa più importante però è rimasta la stessa: lo spirito e la qualità da esprimere in campo. Alcuni aspetti tecnici e tattici sono differenti ma una volta sul terreno di gioco non c’è nulla di diverso a livello di atteggiamento: parlo di impegno, qualità, determinazione, efficienza". 

Marianella: "Wenger è stato straordinario, da qualche anno non è più un innovatore"

Wenger come Ferguson. È già un invito ad un paragone, rispolverando le frizioni tra detrattori e sostenitori dell'allenatore francese. Massimo Marianella ha commentato a Sky Sport 24: “La differenza tra Ferguson e Wenger è evidente a livello di titoli, percentuale di vittorie, trofei. L’era di Wenger con l'Arsenal sarebbe finita già da qualche tempo, ma è giusto ricordare tutto quello che ha fatto. È vero che ha vinto meno di Ferguson, ma ha dato tanto al calcio inglese. Ha introdotto tante cose: dalla dieta, allo stretching. Ha portato un calcio meraviglioso, ha comprato giocatori molto forti. Da quel punto lì non ha saputo poi rinnovarsi e non ha saputo organizzare una grande difesa. Lui ha anche attraversato un momento molto difficile, assorbendo il periodo della costruzione dello stadio. Tutto questo è costato in termini economici e in termini di giocatori. È stato straordinario per il calcio che ha regalato, per i giocatori che ha forgiato, i giovani che ha creato, per come ha assorbito questo passaggio economico. È stato un innovatore, da qualche anno non lo è più e da qualche anno non riesce più ad organizzare la fase difensiva dell’Arsenal”.