Conte-Mou, che scintille: "Soffre di demenza senile". "Io mai squalificato per calcioscommesse"

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L'allenatore italiano dei Blues risponde per le rime a Mourinho, che indirettamente gli aveva dato del pagliaccio per il suo atteggiamento in panchina: "Forse soffre di demenza senile". E lo Special One torna pesantemente all'attacco: "Almeno non verrò mai squalificato per calcioscommesse"

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Scatenato, Antonio Conte, nella conferenza stampa che ha preceduto l'impegno di FA Cup del Chelsea in casa del Norwich. L’allenatore italiano ha risposto alle affermazioni di Josè Mourinho che aveva detto “solo perché non mi agito come un pagliaccio in panchina non vuol dire che ho perso la passione”, riferendosi indirettamente proprio all'ex tecnico della Juventus. Questa la risposta di Conte in conferenza: “Credo che dovrebbe guardare com'era in passato, perché penso che avrebbe parlato di sé. Forse qualche volta penso che qualcuno dimentichi ciò che si dice in passato e come ci si comportava e penso si tratti - non mi viene il nome - di demenza senile, quando si scordano facilmente le cose passate”.

Mourino replica: "Io mai squalificato per calcioscommesse"

Dopo il botta e risposta, però, non si è placato il polverone intorno ai due allenatori. Anzi, la tensione è anche aumentata. Il portoghese, infatti, al termine della gara contro il Derby County (vinta per 2-0, ndr) è tornato all'attacco dell'ex allenatore della Juventus, facendo dapprima chiarezza sulle sue parole e poi lanciando una frecciata molto pesante nei confronti dello stesso Conte: "Io non me la prendo con Conte - ha detto Mourinho - Le mie parole gli sono state riportate male e la domanda non gli è stata fatta nel modo giusto. Ecco perché la sua reazione è stata esagerata. Io parlavo di 'atteggiamenti da clown' riferendomi a me stesso. Non serve che lui mi ricordi che ho commesso degli errori e che ne commetterò altri. Però posso dire che io non sarò mai squalificato per calcioscommesse", ha aggiunto l'allenatore dello United, facendo riferimento alla squalifica che la giustizia sportiva italiana ha inflitto a Conte nel 2012 per omessa denuncia.