Rispetto e amicizia, ma anche scontri, verbali e fisici. In questi 22 anni alla guida dell'Arsenal tanti gli screzi di Wenger con alcuni dei suoi colleghi. Dalla battaglia di pizza contro Sir Alex allo spintone a Mourinho. Dai faccia a faccia con Allardyce e Pulis fino alle zip delle sue giacche, un rapporto di amore e odio
Arsene Wenger ha detto basta, e dopo due decadi alla guida dello stesso club lascerà la panchina dell’Arsenal. In ventidue anni è successo di tutto: squadre da sogno e vittorie, sconfitte e qualche titolo in meno, dopo il suo debutto pazzesco che portò in bacheca un double da fare invidia a tutta l’Inghilterra. Tanti ammiratori e tanti amici, ma anche nemici e qualche scontro di troppo da panchina a panchina. Il Sun in Inghilterra ha scelto i cinque migliori rivali di sempre del francese, eccone spiegati tutti i motivi.
Sir Alex Ferguson
Lo scontro tra Arsenal e Manchester United fu un vero tormentone a cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila, prima dell’avvento del Chelsea di Abramovich e molto prima del City degli sceicchi. L’apice della rivalità è nel 2004, il 24 ottobre per l’esattezza, quando proprio lo United di Sir Alex pone fine alla striscia (ancora da record) di imbattibilità dei Gunners del francese, durata per ben 49 incontri. Quel giorno all’Old Traffford vincono i padroni di casa per 2-0, e nel tunnel degli spogliatoi - a partita finita - si scatena il parapiglia. Gli sconti passeranno alla storia come “The Battle of buffet”, quando una fetta di pizza andò a colpire in faccia proprio l’allenatore dei Red Devils. Un evento che creò un’inevitabile frattura tra i due allenatori, come rivelato dallo scozzese ex United nella sua autobiografia. Una spaccatura risanata solo nel 2009, in una semifinale di Champions vinta dal Manchester sull’Arsenal con tanto di congratulazioni finali di Wenger. Anche lo stesso francese, all’inizio della stagione ancora in corso, ha ribadito come con Ferguson “ci furono momenti molto, molto caldi; ma ora sono felice di vederlo e condividere con lui un bicchiere di vino”.
José Mourinho
Difficile, con uno come il portoghese, non aver avuto qualche scontro, e - nel loro caso - sia verbale che fisico. Una battaglia, quella tra José e Arsene, partita da molto lontano all’interno della grande rivalità tra un nuovo Chelsea attrezzato per competere al titolo, e i rivali londinesi dell’Arsenal. Nel 2005 lo Special One definì il francese un guardone: “Lui ha un problema con noi, è un voyeur, è uno a cui piace guardare gli altri, è una malattia”. Risposta Wenger? Decisa: “Mourinho è fuori controllo. Quando dai il successo a gente stupida, diventa solo più stupida, non più intelligente”. Fino al vero e proprio faccia a faccia nel 2014 - dopo anni di frecciatine nelle varie conferenze - quando Mou invade l’area tecnica di Wenger e il francese lo spintona. Quel match verrà vinto da José per 2-0, dopo che pochi mesi prima Mou rovinerà la panchina numero mille dell’alsaziano alla guida dei Gunners, rifilandogli un pesantissimo 6-0 con il suo Chelsea bis.
Sam Allardyce
Eppure gli scontri di Wenger non sono stati solo contro rivali per titoli e coppe. Nell’elenco del Sun ecco spuntare allora anche big Sam Allardyce, i cui screzi con Wenger si collocano tra il 2003 e il 2006, quando l’attuale allenatore dell’Everton era alla guida del Bolton. Contro l’Arsenal, in quegli anni, otto incontri disputati, e appena uno solo vinto dal francese. Qualche tempo dopo, proprio al Sun, il manager inglese disse: “Mi divertivo più di tutti a battere l’Arsenal quando ero al Bolton, Wenger ci odiava. Una volta non mi strinse la mano perché avevamo pareggiato ad Highbury. Lui prende tutto sul personale e ha un’aria d’arroganza. Non è il genere di allenatore che a fine partita ti invita nel suo ufficio per un drink. E più lo ferivo, più mi piaceva”.
Tony Pulis
Lo stesso discorso fatto per Allardyce vale anche per Tony Pulis, e il faccia a faccia risale questa volta al febbraio del 2010, quando in uno Stoke City-Arsenal Ryan Shawcross spezzò una gamba ad Aaron Ramsey con un intervento “orrendo”, così come lo definì l’allenatore francese. Wenger, nel post partita, accusò Pulis e le sue tattiche “rugbistiche” applicate al calcio. La risposta del gallese? “Wenger è soltanto percepito come un genio, e comunque Shawcross da giocatore ha preso molti meno cartellini rossi di Wenger come allenatore”.
La sua giacca
Ma lo scontro numero uno di Wenger in questi 22 anni di calcio sulla panchina dell’Arsenal è sempre stato contro… la sua giacca. Perché in queste lunghissime stagioni siamo sempre stati abituati a vederlo con lunghi impermeabili del club, a ripararlo completamente dal freddo dei campi inglesi, ma sono state proprie quelle zip - spesso - a farlo letteralmente impazzire. Cerniere che non salgono e cerniere che non scendono. Più quel clamoroso tentativo di infilare la mano in una tasca ancora cucita nel gennaio del 2012, una scenetta comica che in Inghilterra è diventata un classico. Sì, Arsene Wenger ci mancherà molto per tante cose, comprese le sue rivalità.