Minacce a Wenger: all'Arsenal andava in panchina con i bodyguard

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Dopo il divorzio tra l'allenatore francese e l'Arsenal, si scoprono alcuni retroscena di un rapporto che negli ultimi anni si era fatto difficile. Al punto che Arsene non si sentiva più al sicuro tra i "suoi" tifosi

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Solo un amore così intenso può dar vita a un addio tanto fragoroso. L'Arsenal e Wenger, oltre 20 anni insieme e adesso che non lo sono più quasi fatichiamo a crederlo. Così come non ci sembra vero che al culmine del periodo di crisi, poco prima del divorzio, Wenger dovesse portarsi in panchina delle guardie del corpo, tanto si sentiva in pericolo in mezzo alla sua gente.

Le indiscrezioni sono state raccolte dal giornalista John Cross in un libro, e confermate dal club: Wenger, soprattutto nelle ultime due stagioni, non si sentiva più al sicuro, considerando anche la mancanza di barriere tra pubblico e campo negli stadi inglesi. Riceveva minacce da parte della tifoseria, da lì la richiesta al club di essere più tutelato a bordocampo.

Come racconta il Sun, la rottura definitiva avrebbe anche una data e un luogo precisi: fine 2014, quando di ritorno da una sconfitta contro lo Stoke City, Wenger si ritrovò in treno faccia a faccia con alcuni tifosi inferociti, che lo insultarono pesantemente rendendo necessario l'intervento del personale della stazione. Da quel momento Arsene capì che nulla sarebbe stato più come prima, e che un paio di bodyguard alle spalle gli sarebbero serviti come e forse più di due centrali affidabili.