L’allenatore portoghese, tornato a Londra dopo l'esonero, è stato intercettato dai microfoni di Sky Sports: "Non voglio condividere le mie sensazioni adesso voglio vivere la mia vita. Lo United avrà un futuro senza di me, lo stesso vale per me senza lo United"
Un esonero che sta facendo parlare tutto il mondo del calcio. Perché Josè Mourinho, anche quando le cose vanno male, riesce sempre a far discutere di sé. Fatale la sconfitta contro il Liverpool, che ha fatto sprofondare i Red Devils addirittura a meno 19 dalla capolista quando in Premier non è finito nemmeno il girone di andata. Il tutto aggravato dalle condizioni di uno spogliatoio totalmente spaccato, che chiedeva a gran voce un cambio sulla panchina: “Sono certo che i tifosi dello United abbiano capito quanto sia stato orgoglioso di guidare il loro club – ha specificato lo Special One in una nota ufficiale – ho lavorato con persone fantastiche, con alcune delle quali rimarrò per sempre amico. Quando si chiude un capitolo, io mostro sempre rispetto e non rilascio commenti sui miei colleghi. Spero che i media rispetteranno la mia posizione, e mi lasceranno vivere la mia vita in maniera normale, almeno fino a quando deciderò di tornare al calcio".
"E’ finita, lo United ormai è il passato"
I giornalisti inglesi, però, non lo hanno ascoltato. Tanto da prendere letteralmente d’assedio il quartiere in cui lo Special One vive a Londra, laddove ha fatto ritorno subito dopo il suo esonero: “Non ho niente da dichiarare, se volete passeggiare con me nessun problema – ha commentato scherzando ai microfoni di Sky Sports News, che però non lo ha mollato di un centimetro – è finita, penso di avere il diritto di vivere la mia vita, è quello che voglio fare. Il Manchester United ormai è il passato” ha ribadito l’allenatore portoghese. Che di parlare, adesso, non ne ha proprio voglia: "Non ho niente da dichiarare sul mio futuro. Potrei stare qui e parlare di tutto quello che è successo, delle cose belle e delle cose brutte. Ma non è da me. Lo United ha un futuro senza di me, io ne ho un altro senza lo United. Non vedo il motivo per cui condividere adesso le mie sensazioni. Io sono sempre stato così, ho sempre criticato gli allenatori che parlano nel dettaglio di quello che è successo e di chi è la colpa e io non sono così".