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Juventus, Ferrari, bizzarrie: i 40 anni (con stile) di Lapo Elkann

Calcio

Domenico Motisi

Icona di stile e imprenditore di successo (con qualche parentesi stravagante). I 40 anni di Lapo (Getty)

L’imprenditore, nipote di Gianni Agnelli, è nato a New York il 7 ottobre 1977. Nell’ambiente bianconero, così come a Maranello è di casa ma, al di là della sua passione per lo sport, Lapo ha spesso fatto parlare di sé: gossip, look eccentrici e disavventure, difficile che passi inosservato

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Compie 40 anni il nipote prediletto dell’avvocato nonché cugino di Andrea, attuale presidente della Juventus. Suo fratello John è il presidente della Fiat mentre lui è un imprenditore di successo e amministratore non esecutivo della Ferrari. A prescindere da parenti e cariche, il mondo lo conosce semplicemente come Lapo Elkann. Dallo scorso gennaio ha deciso di lasciare i social network per dedicarsi “"offline” a una nuova fase della sua vita", ma non è sparito del tutto, anzi. Lapo difficilmente riesce a stare lontano dai riflettori, volente o nolente si parla sempre di lui. 

Lapo e lo sport

Se sei il nipote prediletto di Gianni Agnelli e fai parte di una famiglia come quella torinese, è impossibile che lo sport resti fuori dalla quotidianità. Lapo Elkann, infatti, ha da sempre avuto un filo diretto sia con la Juventus sia con la Ferrari di cui è amministratore. La sua presenza ai Gp “di casa” del cavallino rampante è pressoché fissa, così come non è raro vederlo allo stadio vicino al fratello John e al cugino Andrea. La sua passione per il calcio va però oltre il semplice tifo per la squadra della sua famiglia: nel 2015 Lapo ha anche proposto agli ormai ex follower una collezione di maglie che rappresentavano "lo stile (parola ricorrente nel suo vocabolario) e la storia bianconera". 

Quella palla "rubata" ai Toronto Raptors

Non solo calcio e Formula Uno, Lapo è un grande appassionato anche di altri sport come il basket. In particolare, visto che per buona parte del tempo ha vissuto e vive tutt’ora negli Stati Uniti, Elkann è stato più volte avvistato nelle arene dell’Nba. Memorabile la scena in cui José Calderón, giocatore dei Toronto Raptors, si getta all’inseguimento della palla a pochi secondi dal termine del match contro i Lakers allo Staples Center ma viene anticipato proprio da Lapo Elkann che – seduto proprio a due passi dalla linea laterale del parquet – prende la palla rendendola ingiocabile al giocatore spagnolo. Inutile dire che Calderón e tutti i Toronto Raptors non l’abbiano presa bene: la faccia attonita e l’applauso di Adam Levine – cantante dei Maroon 5 seduto accanto a lui – la dicono lunga sulla singolarità della "giocata" dell’imprenditore italiano. Da quel giorno Lapo s’inventò anche una maglia dedicata a quell’episodio con un particolare stemma: non più Los Angeles Lakers ma "Lapers". 

Successi ed eccessi: le cadute e le risalite di Lapo

Dopo essere cresciuto sotto la guida di Henry Kissinger, di cui divenne anche assistente personale negli Stati Uniti, Lapo torna in Italia nel 2001 quando inizia la sua carriera con un incarico in Fiat. È il periodo in cui si fa notare grazie al suo genio imprenditoriale lanciando le felpe con il logo della casa automobilistica. Sempre Lapo è l’autore degli eventi mirati al lancio dei nuovi modelli tra cui la nuova 500 che riscuote grande successo. Popolarità che lo accompagna fino al 2005 quando viene trovato in fin di vita a causa un’overdose in casa di una trans. Lo scandalo lo travolse e l’allora ventottenne decise di dimettersi da tutti gli incarichi Fiat. Soltanto dopo un periodo piuttosto buio, in cui torna negli Stati Uniti per intraprendere un percorso di riabilitazione, torna alla ribalta fondando Italia Independent, società specializzata in produzione e vendita di accessori.

È una rinascita vera e propria quella dell’imprenditore che negli anni successivi viene anche eletto per quattro volte di seguito Best Dressed Man (uomo meglio vestito) dalla rivista Vogue ed entra a far parte della Hall of Fame di Vanity Fair. Esuberanze, quelle di Lapo, che lo riportano sotto la lente d’ingrandimento sia nel 2014, quando un cameriere sarebbe venuto in possesso di un video compromettente e avrebbe ricattato il rampollo di casa Agnelli per non pubblicarne il contenuto, sia nel 2016 quando fu accusato di aver finto un sequestro di persona per farsi mandare i soldi necessari a pagare una costosissima serata di eccessi a New York. 

Da Martina Stella al bacio rubato a Uma Thurman: le donne di Lapo

Sono diverse, tutte bellissime, le donne che hanno accompagnato Lapo nelle sue vicende sportive, imprenditoriali ma anche quelle meno fortunate. La fidanzata storica è stata senza dubbio la splendida Martina Stella, con cui ha avuto una relazione fino al 2005 quando l’attrice decise di metter fine al legame dopo la nota vicenda che provocò scandalo in casa Elkann. Poi arrivò la storia con Bianca Brandolini D’Adda, nipote di Cristiana Agnelli, sorella di Gianni che è durò dal 2008 al 2010. Finita la liason con la cugina di secondo grado, Lapo s’è fatto vedere a fianco di ragazze bellissime come Marie De Villepin, modella, figlia dell’ex premier francese Dominique de Villepin, dell’attrice cinese Zhu Zhu e Goga Ashkenazi, imprenditrice ed ereditiera kazaka. Nel 2014 ufficializza la relazione con Moran Atias, attrice e modella israeliana che però non dura molto. Nello stesso anno, Lapo intraprende una relazione con la blogger Marsica Fossati, mentre nel 2016 ha fatto coppia con Shermine Shahrivar, modella tedesca di 33 anni di origini iraniane e Miss Europa nel 2005 con la quale rimane poco tempo. Sempre nel 2016, fa scalpore il bacio “rubato” a Uma Thurman a Cannes quando l’attrice, intenta a congratularsi con Lapo per l’acquisto di due biglietti del il Victoria’s Secret Fashion Show il cui ricavato sarebbe andato in beneficienza, ha ricevuto un focoso bacio sulla bocca (non richiesto) da Lapo. Con lui raramente ci si annoia, anche adesso che entra a far parte del club degli "anta". Con stile, ovviamente.