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Mondiali senza Italia? Ecco 10 motivi (più o meno seri) per guardarli lo stesso

Calcio

Francesco Giambertone

Privati della gioia di sostenere i nostri ragazzi in Russia, siamo assaliti da un dubbio atroce: ma cosa faremo quest'estate? Alla fine - lo sappiamo tutti - cederemo al fascino dei Mondiali. Per le (possibili?) imprese di Messi o per il geyser sound, per la madrina russa o per la nostra salute: ecco 10 valide ragioni per incollarci alla tv. E addirittura tifare

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Si fa per ridere, o per non piangere. Ognuno elabora i lutti a modo suo: noi, oggi, proviamo a superarlo senza prenderci troppo sul serio. Nella tragedia sportiva dell'Italia che non va al Mondiale rimane una buona notizia: quest'estate ci sarà un Mondiale. E noi lo guarderemo tutto, dall'inizio alla fine. Serve che vi diciamo perché? Eccovi accontentati.

1. Per Leo Messi

C'è un motivo se l'Italia non è ai Mondiali e l'Argentina sì: loro hanno Leo Messi e noi no. Non ci serviva una tripletta come quella con cui ha salvato la patria con l'Ecuador: ce ne bastava anche uno solo per trascinare ai Mondiali pure noi. E invece Leo rimane uno dei pochi argentini che s'è dimenticato del bisnonno italiano. Ma gli si vuole bene comunque, soprattutto se si dimostrerà pronto per la beatificazione a nuovo D10S. Ora o forse mai più.

2. Per la Svezia

Riepilogando: nel '58 i Mondiali erano a casa loro e non ci siamo qualificati. Nel '92 gli Europei erano a casa loro e non ci siamo qualificati. Nel 2018 ai Mondiali non ci siamo andati, per colpa (soprattutto nostra, d'accordo, ma anche un po') loro. Fratelli d'Italia, stringiamoci forte e gufiamo tutti insieme. Oppure tifiamoli per poterci consolare: “Hai visto che alla fine non erano così scarsi?”.

3. Per l'Islanda

Una Paese immerso nel ghiaccio dove non pensavamo rotolassero palloni, con lo stesso numero di abitanti di Catania, nel 2016 ha fatto vedere a tutta Europa di cosa è capace un gruppo di falegnami barbuti ben messi in campo. Il geyser sound è pronto ad assordare la Russia, noi già battiamo le mani. UHHH!

4. Per Cristiano

“Non riuscirà mai ad alzare la Champions League con il Real per due anni di fila”, dicevano. “Vabbè, però non vincerà mai gli Europei col Portogallo”, dicevano. Ora, alla vigilia del Mondiale, qualcuno ha ancora voglia di scommettere contro Ronaldo?

5. Per tutta l'Africa

Nigeria, Egitto, Senegal, Marocco, Tunisia. Sono vent'anni che aspettiamo una squadra africana in semifinale e ancora stiamo aspettando. La qualità di gioco dell'ultima Coppa d'Africa non è stata proprio incoraggiante. È l'anno buono? Oggi diremmo più no che sì, ma hai visto mai...  

6. Per Victoria Lopyreva

Chi? La madrina di questi Mondiali, biondissima modella russa di 34 anni – un filino vintage come la sua nazionale – ed ex moglie del calciatore Fyodor Smolov. Non c'è bisogno che vi spieghiamo altro.

7. Perché ci mancherà l'estate

Non si scappa: per noi orfani dell'Italia sarà un Mondiale luttuoso, ma è pur sempre l'ultimo – almeno fino al 2026 – d'estate, l'unica stagione in cui si può giocare un Mondiale come tradizione comanda. Vorrete mica privarvi della soddisfazione di gustarvi un derby Panama-Costa Rica in costume, ciabatte e canottiera?

8. Per rimanere tutti ct (di qualcun altro)

Già le vediamo le famiglie di napoletani davanti alla tv, a fine giugno, gridare al ct del Belgio: “E mett' a Ciruzzo!”, ovviamente Mertens. Mentre juventini e interisti si uniranno nelle preghiere per la salute di “Paolino” e “Maurito”, con i laziali a sostenere le altre aquile, quelle serbe del loro “Sergio” Milinkovic, i romanisti si consoleranno ammirando i voli intercontinentali di Alisson e i milanisti ancora cercheranno di capire quale tra le due vie sia la migliore: la tradizione del vecchio Nikola o l'innovazione del giovane André. E alla fine, sconcertati, commenteremo: "Guardalo, in Nazionale fa il fenomeno, poi torna da noi e..."

9. Per i nostri colori

Tirate fuori i bandieroni dagli armadi; fatto? Aggiungete uno stemmino al centro; fatto? Bene, avete scelto la vostra preferita: siete pronti per tifare Messico. Opzione B: dopo aver aggiunto il gagliardetto, girate la bandiera in verticale di 90° gradi e convincetevi di essere da sempre grandi fan dell'Iran. Oppure si può scegliere una maglia di una tonalità familiare al nostro azzurro: la già citata Islanda, il Giappone di Nagatomo... No, la Francia no.

10. Per la salute

Quando su qualche sito il 14 giugno si dirà che la vostra squadra dà la caccia a “Mak-ki-eh”, voi potrete dire di conoscerlo da sempre, avendolo visto giocare 6 minuti in Corea del Sud-Arabia Saudita; oppure, davanti a una magia di Mbappé o a una bomba di Asensio, potrete dimenticarvi per 90 minuti delle trattative e ricordarvi cos'è il calcio, senza mercato. Privati del campionato e pure dell'Italia, dovremo resistere a tre mesi lunghissimi. Dateci retta: questo Mondiale guardatelo almeno per combattere l'astinenza. Vi farà bene.