Ha 19 anni ed è il nipote del sultano del Brunei. Attualmente gioca nella squadra riserve del Leicester. Ha militato nei settori giovanili di Southampton, Arsenal e Chelsea e ha già esordito nella nazionale del suo paese. Il patrimonio dello zio è stimato intorno ai 17 miliardi di euro
Altro che Messi e Ronaldo, il calciatore più ricco al mondo è un giovane talento del settore giovanile del Leicester. Si chiama Faiq Bolkiah, ha 19 anni, e una ricchezza sterminata grazie allo stretto grado di parentela che può vantare con il Sultano del Brunei, il fratello di suo padre. Se lo zio Hassanal Bolkiah è accreditato di un patrimonio che sfiora i 17 miliardi di euro, Jefri - il padre della giovane promessa delle Foxes - di certo non vive in ristrettezze economiche. Tanto meno conduce una vita di sacrifici e rinunce se è vero che spende ogni mese quasi 40 milioni solo in orologi, penne d'oro bianco e automobili. Una vera e propria passione per le fuoriserie che lo ha portato a collezionarne fino a 2.300, tra Bentley, Ferrari e Rolls-Royce. Qualche anno fa, in occasione del suo 50esimo compleanno, Jefri Bolkiah - a capo dell'agenzia d'investimento del Brunei - non aveva esitato a staccare un assegno da 14 milioni per regalarsi un concerto privato di Michael Jackson. Uno show riservato alla sua ristretta cerchia di amici e familiari, tra i quali il figlio Faiq, aspirante calciatore.
Dopo aver mosso i primi passi con l'AFC Newbury, Bolkiah Jr ha giocato nelle squadre giovanili del Southampton prima, dell'Arsenal dopo. Il Chelsea è stato il primo club ad offrirgli un contratto da professionista, ma dopo una sola stagione ha deciso di trasferirsi al Leicester. Nato a Los Angeles, alla nazionale statunitense ha preferito quella del Brunei con la quale ha già esordito, disputando nove gare e segnando un gol. Un senso patriottico inculcatogli dai genitori, come ha avuto modo di dichiarare il ragazzo nel corso di una rara intervista. "Gioco a pallone da quando sono piccolo, ho sempre avuto un pallone tra i miei piedi - le parole di Bolkiah -. I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, ma mi hanno preparato con fermezza, sia fisicamente che psicologicamente. E oggi sono i miei modelli di riferimento".