Il neo proprietario del Monza ha fatto il suo ritorno ufficiale nel mondo del calcio, presentandosi allo stadio Brianteo per assistere alla partita tra la sua nuova squadra e la Triestina, terminata poi sull'1-1. Due ore di vero e proprio show, tra interviste fiume, frecciatine a Gattuso, controlli gastronomici e il classico discorso pre partita
Silvio Berlusconi è ufficialmente tornato nel calcio. Era troppa la voglia di rientrare in quello che è sempre stato il suo mondo e alla fine ha deciso di farlo dimenticando i fasti di un tempo e ricominciado dalle retrovie, ovvero dal Monza e dal suo campionato di Serie C. E così, nella sua prima domenica utile, il neo proprietario della squadra brianzola non si è fatto sfuggire l'occasione di presentarsi allo stadio Brianteo e di trasformare una normale partita di terza serie in un vero e proprio monologo personale. L'arrivo trionfale nell'impianto con tanto di intervista fiume, poi il giro perlustrativo all'interno dello stadio, prima nella sala vip (dove Berlusconi ha controllato personalmente il buffet) e quindi nella tribuna principale, da dove ha salutato i tifosi che intanto intonavano i cori "Silvio, Silvio, Silvio". Insomma, il solito show ad personam.
Iniziato, come detto, al di fuori dell'impianto, dove ancora una volta Berlusconi ha voluto spiegare i motivi del suo ritorno. "Sono qui prima di tutto perché Monza è una città importante e conosciuta nel mondo grazie anche alla Formula 1 e secondariamente perché lo stadio è a soli 8 minuti da casa mia (ride, ndr) e perché mi sento un monzese d'adozione. Sono convinto che se la squadra sarà rinforzata a dovere potrà salire dalla Serie C alla Serie B e magari chissà, in serie A. Abbiamo preso il Monza per mettere in piedi una squadra e una società modello e investire nella ricerca di giovani in tutta Italia. Vorremmo avere la squadra titolare fatta di giovani, tutti italiani naturalmente, con certe regole che ormai il calcio non considera più".
Come il look, da sempre fondamentale nei giudizi critici dell'ex presidente del Milan, ma non solo: "L’elemento più importante sarà l’educazione e la compostezza, nella selezione dei calciatori. vogliamo ragazzi ordinati, che si presentino bene e magari senza barba, tatuaggi e orecchini, educati e ben vestiti, che in campo abbiano comportamenti leali nei confronti degli avversari, che chiedano scusa se commettono un fallo e che sappiano parlare ad un arbitro. Mi hanno detto che non troveremo ragazzi senza tatuaggi, ma io ci credo e spero che il Monza possa dare a questo calcio che ormai è fatto di stranieri un esempio diverso e da seguire. Credo e spero che il Monza possa fare un'eccezione in questo calcio, tutto fatto di nomi stranieri, incomprensibili e impronunciabili, e che possa spingere a un'imitazione, andando oltre il cattivo esempio che i giovani ricevono dai giocatori con i quali sono in campo".
Il discorso negli spogliatoi e la frecciatina a Gattuso
Dopo l'intervista rilasciata all'esterno del Brianteo, Berlusconi ha fatto il suo ingresso all'interno dello stadio, ma prima di dirigersi sugli spalti è sceso nello spogliatoio della squadra, come era solito fare ai tempi del Milan, per rivolgere ai suoi nuovi giocatori il classico discorso pre partita: "Dovete crederci sempre, solo così si ottiene quello che si desidera. E ora voglio una vittoria... con almeno 3 gol di scarto (la partita con la Triestina è finita 1-1, ndr)". Quindi i tanti saluti dei tifosi in tribuna e i cori della curva, che ha riservato uno striscione molto grande anche a Galliani ("Bentornato Adriano"). Per finire, poi, con altre parole, questa volta riservate a quella che per sempre considererà la sua vera squadra, ovvero il Milan: "Un derby entro tre anni con il Milan come spera Galliani? Io sono rossonero dalla nascita, non parlerei di questo.Mi piace il Milan di Gattuso anche se gioca ad una punta sola? No, non mi piace. Higuain è un goleador che mancava al Milan da anni ma non capisco perché non sia supportato da una seconda punta come Suso. Guarderò il derby alla televisione con disappunto per il modulo e il modo con cui gioca il Milan. Non capisco perché ci arrivo io, ci è arrivato Ancelotti e anche Capello e non ci arriva l'attuale guida tecnica. Chi vince il derby? Sono appassionato di calcio ma quello della Serie C, non so più niente della Serie A".