Giulianova, domenica 5 maggio, ore 16.51. I bianconeri possono finalmente festeggiare la promozione in Serie C. Si è chiusa la prima tappa del lungo viaggio iniziato a luglio, dopo il fallimento. Il Cesena, adesso, sente un po' meno la nostalgia del passato
Quel punto è arrivato, a Giulianova, ultima fermata della Serie D. E allora, finalmente, il Cesena ha potuto festeggiare la promozione. Il ritorno tra i “prof”: un traguardo centrato al primo colpo dopo il fallimento di questa estate. Il viaggio verso la rinascita è ufficialmente partito. In Abruzzo l’1-1 è abbastanza scontato (stesso risultato per il Matelica eterno secondo che chiude la stagione a 80 punti, tre in meno del Cesena), una formalità che si chiude solo al 90’ con squadra e tifosi che diventano una cosa sola. Tra cori, abbracci, sorrisi, lacrime: i bianconeri dovevano vincere e ci sono riusciti. Non era affatto scontato. Una squadra di “belle facce”, un bel mix di giovani e vecchietti (Biondini e Agliardi non se la prenderanno) e tanti "burdel", ragazzi nati e cresciuti in Romagna, che in estate giocavano nel Romagna Centro e si sono ritrovati, in un giorno di luglio, a vestire la maglia del Cesena, la squadra di cui, fino al giorno prima, erano tifosi.
E un allenatore che adesso può finalmente correre sotto la curva, sorridere (non lo ha fatto spesso) e urlare che ce l’ha fatta, per se stesso, ma soprattutto per i tifosi. Perché l’amore per il Cesena è grande. “Un ragazzo non è andato a scuola per prendere il biglietto per seguirci a Giulianova” le parole di Angelini subito dopo la promozione. “Alle 5 della mattina c’era già la fila per comprare i mille biglietti a disposizione per questo ultimo viaggio. In Serie D. L’abbiamo fatto soprattutto per loro, per la gente di Cesena”.
Poi la festa continua in pullman (“Spero che questo giorno non finisca mai”, spiega il capocannoniere Ricciardo che adesso dovrà pagare la cena a tutta la squadra) e in autogrill dove la squadra si mischia ai tifosi. Un unico grande abbraccio: selfie, sorrisi, cori e tanta Romagna Mia.
L’arrivo allo stadio è il lieto fine della perfetta giornata bianconera: sotto la pioggia, quella che sembrerebbe voler lavare via i brutti ricordi: su tutti quella Serie B mantenuta sul campo e cancellata dai tribunali. La festa continua. Il sogno è ripartito.
Un'inedita versione dell'allenatore bianconero (Foto Gianluca Rossi)