Mondiali donne, Bonansea si racconta: "Innamorata di CR7. Vorrei professionismo femminile"

Calcio

L'attaccante azzurra, decisiva con una doppietta all'esordio mondiale contro l'Australia, si è raccontata a Undici: "Ho grandi speranze per l'Italia. Mai avrei pensato che questo sarebbe potuto diventare il mio lavoro". Poi sulla Juventus: "Innamorata di CR7. E lo Stadium esaurito mi ha fatto piangere"

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NEL CAMPER DELLA FAMIGLIA BONANSEA

CHI E' BARBARA BONANSEA

Fondamentale nella Juventus campione d'Italia. Pilastro nell'Italia al Mondiale, dove ha segnato due gol nella gara di esordio vinta contro l'Australia. Barbara Bonansea è una di quelle ragazze grazie a cui gli appassionati si stanno innamorando del calcio femminile. Da un posto fisso a bordocampo al sogno francese. L'attaccante classe 1991 di strada ne ha fatta eccome: "Mio padre mi portava con lui a ogni singolo allenamento di mio fratello maggiore e a tutte le partite della domenica - ha raccontato in esclusiva a Undici - ero sempre a bordocampo e una volta l’allenatore mi disse di smetterla di starmene lì a guardare e di entrare in campo. Iniziò così, in un certo senso per caso. Di sicuro non avrei mai pensato che potesse diventare il mio lavoro. Non ho mai nemmeno sognato di giocare per la Nazionale. Non sapevo fosse una possibilità, quando ero piccola modelli femminili non ce n’erano e ad essere onesta non pensavo neanche fosse una strada percorribile per me".

Sogni e modelli

Il calcio femminile sta crescendo ma non è stato tutto semplice. Anzi, tutt'ora le giocatrici non hanno lo status di professioniste: "Vorrei semplicemente che le donne venissero riconosciute come professioniste e quindi pagate il giusto per gli sforzi e i sacrifici che fanno, che spesso sono maggiori di quegli degli uomini - ha continuato - ma voglio essere ottimista su questo argomento, credo che miglioreremo, anche se lentamente, e raggiungeremo gli obiettivi e i diritti che ci meritiamo. Nessuna rivoluzione si fa all’improvviso, d’altronde". Chiari i modelli da seguire: "Milena Bertolini e Rita Guardino sono due tra i nomi che per me sono più importanti quando parliamo di calcio italiano. Mi hanno spalancato le porte e sono davvero grata di poter imparare da loro. Un’altra persona che ha aperto la strada e che rispetto molto è Betty Bavagnoli, che è davvero una tosta". Il presente dice Italia e sogno Mondiale: "Naturalmente far parte di questa squadra, oggi, ha un peso tutto speciale. Ho grandi speranze per l’Italia, ma penso che in fondo le favorite siano Inghilterra, Francia e Stati Uniti. Il calcio mi ha insegnato ad aver fiducia in me stessa e a uscire dal mio guscio. Adesso l’ostinazione che ho imparato giocando è una cosa che fa parte della mia vita di tutti i giorni. Mi ha aiutato, in parte, a superare certe mie timidezze e a essere più consapevole. Mi sento davvero libera e me stessa quando sono su un campo con un pallone".

L'emozione dello Stadium

Bonansea è stata decisiva anche alla Juventus, che ha vinto il secondo scudetto consecutivo. Decisivo il big match dell'Allianz Stadium dello scorso 24 marzo contro la Fiorentina. Un appuntamento che ha fatto registrare il tutto esaurito: "Sono arrivata sul campo e ho iniziato a piangere - svela - il mix di emozione e aspettative che provi prima di una partita è micidiale. Vedi il numero di biglietti staccati che cresce minuto dopo minuto e da un lato ti carica, ma dall’altro di sicuro non fa abbassare la tensione". Lo Stadium è lo stesso palcoscenico di un giocatore che ammira molto, Cristiano Ronaldo: "Mi sono innamorata di Cristiano per la sensibilità e l’amore che dimostra verso il calcio. È iniziato tutto durante l’Europeo del 2004, quando il Portogallo ha perso contro la Grecia e il pianto di Ronaldo mi ha colpito, e mi sono messa a investigare su di lui. Quello che ha fatto con il suo corpo e l’impegno che ci mette sono cose uniche".