Per festeggiare i 60 anni dell'arbitro bolognese, Sky Sport ha realizzato un'edizione speciale de "I Signori del Calcio", in onda da oggi e diponibile on demand
Il più grande arbitro di tutti i tempi e attuale responsabile della Commissione Arbitrale FIFA Pierluigi Collina compie 60 anni. E' stata l'occasione per incontrarlo e realizzare una puntata speciale de "I Signori del Calcio". Nella lunga intervista concessa a Lorenzo Fontani emergono soprattutto l'aspetto umano di Collina, le sue passioni come quella fortissima per il basket e la Fortitudo, gli aneddoti di vita come il trasferimento "imposto" dalla moglie dalla sua Bologna (dove è stata realizzata l'intervista) in Versilia, oltre naturalmente alle curiosità sulla sua carriera. Non mancano delle "incursioni", dei veri e propri camei realizzati da chi ha incrociato la vita del protagonista e può essere così testimone di un momento o di un aspetto particolare.
All'inizio ad esempio ascoltiamo il primo scopritore di Collina, Piero Piani, presidente della sezione Aia di Bologna negli anni in cui il giovanissimo Pierluigi cominciò ad arbitrare. L'intervista a Piani è stata realizzata nella sua libreria, una incredibile biblioteca con più di 100 mila volumi antichi incastonata in un'abbazia benedettina sulle colline bolognesi. Sono tanti i racconti che colpiscono, sottolineati da immagini inedite e da quelle girate con Collina nelle location delle sue "due vite", quella bolognese e quella versiliana (oggi vive a Forte dei Marmi).
All'inizio ad esempio Collina parla di quando, persi improvvisamente i capelli alla fine del 1984, venne incredibilmente fermato per un paio di mesi per non meglio precisate ragioni di opportunità, per poi essere spedito a sostenere una sorta di gara-test. Queste le sue parole: "Mi mandarono ad arbitrare una partita in Interregionale, su un campo che faceva a quel tempo 5-6 mila spettatori... una sorta di test per vedere come reagisse la gente a un arbitro senza capelli. La partita era Latina-Spes... non mi ricordo delle partite di Champions ma ricordo esattamente questa, perché pensare che il mio futuro potesse dipendere da un aspetto tricotico e non da una qualità in campo per me era un'assurdità. Devo dire grazie al pubblico di Latina, che era molto più interessato alla qualità dei miei fischi che all'aspetto estetico... Ricominciai ad arbitrare e fine del problema. Quando vedo un bambino col cappellino perché si vergogna di far vedere che non ha capelli mi commuovo perché lo capisco, l'ho vissuto anche io. Però gli vorrei dire che una bella testa senza capelli è comunque, assolutamente bella".
In un altro passaggio emerge l'approccio maniacale di Collina alla preparazione delle partite, una visione che ha letteralmente cambiato il modo di arbitrare, come confermano anche le parole del designatore della serie A Rizzoli, concittadino, amico e allievo di Collina. Racconta Collina: "Alla vigilia della finale Germania-Brasile (Mondiali 2002, ndr) chiesi di poter avere tutte le partite giocate dalle due squadre durante i Mondiali fino a quel momento, e ricordo che erano un po' straniti, sorpresi. Avevo una scatola piena di vhs, mi misi al videoregistratore passando ore e cercando di capire da ciascuna partita cosa mi sarebbe potuto essere utile per la finale". Aggiunge Rizzoli "E' stato il primo vero arbitro professionista, credo che questa figura sia stata davvero introdotta da lui, con grande qualità. Avere avuto la fortuna di imparare dai suoi insegnamenti, capire il suo modo, la sua prospettiva di vedere l'arbitraggio credo abbia influito tantissimo sul mio modo di arbitrare e sui miei risultati"
Un altro "ospite", Beppe Bergomi, racconta l'aneddoto del gol di Ganz annullato da Collina in un famoso Inter-Juventus del 1997 ("aveva ragione, ma solo uno con la sua personalità poteva permettersi una scelta del genere"), mentre il presidente della FIFA Gianni Infantino spiega come sia fondamentale l'apporto del Collina dirigente nella gestione e nell'indirizzo futuro da dare al mondo del calcio.
"I miei giocatori preferiti tra quelli che ho arbitrato?" abbiamo chiesto a Collina "ne ho incrociati tantissimi, ma se devo indicarne tre dico Ronaldo (il fenomeno, di cui Collina conserva ancora gelosamente la maglia della finale del Mondiale del 2002 da lui diretta), Beckham e Maldini. Ma ho il rimpianto di non aver mai arbitrato Maradona, è scappato dall'Italia proprio quando io sono arrivato in serie A!"
Nella parte centrale emerge l'approccio di Collina rispetto al concetto di errore: "chi sostiene di non aver mai sbagliato non si è mai guardato bene allo specchio. Solo guardandoti nello specchio e capendo perché hai commesso un errore puoi crescere. Sicuramente ho fatto errori, ci mancherebbe altro, ma credo di avere fatto sempre tutto il possibile per evitarli. Ho sempre cercato di essere preparato per entrare in campo nella migliore condizione possibile e a volte non è facile, soprattutto quando passi in tre giorni da un quarto di finale di Champions League tra Manchester United e Real Madrid a una partita di serie B: ritrovare concentrazione e la voglia di dare il massimo non è semplice, credetemi. Però questo credo di garantire di averlo sempre fatto... dopodiché l'errore - che è parte del nostro essere - diventa una debolezza se pesa nel tuo futuro, se incide: io dico sempre che una volta capito perché un errore è stato commesso la migliore cosa è dimenticarlo, non devi pensare a cosa è andato male. Raccontarne uno? Me li sono dimenticati... (dice sorridendo)"
Collina racconta anche la brutta esperienza di quando, da designatore della serie A, lui e la famiglia vissero sotto scorta, e la puntata de "I Signori del Calcio" si chiude con un po' di nostalgia: "Il campo mi manca ancora tantissimo - sosprira Collina - mi manca l'adrenalina, la tensione... a volte quando guardo in tv una partita mi verrebbe voglia di chiamare io la sostituzione e di poter entrere al posto dell'arbitro..."
Appuntamento dunque con "I Signori del Calcio" da giovedì 13 febbraio. Alle 19.30 e 22.30 su Sky Sport Serie A e alle 23.30 su Sky Sport Football. Disponibile on demand.