L'allenatore del Galatasaray parla con La Gazzetta dello Sport dopo la guarigione dal Covid-19 e il ritorno a casa: "La parola paura non basterebbe a spiegare quello che ho provato, bravi i medici a cogliere i primi sintomi". Ora lo sguardo è al campo: "Legato alla A, Demiral stava facendo grandi cose alla Juve. Peccato vedere Milan e Fiorentina così lontane dalla corsa scudetto"
"Sono stato fortunato, ci siamo accorti del virus prima che si manifestassero tutti i sintomi, così abbiamo iniziato subito la cura. Ora sono a casa, mi sto riposando. Ma la parola paura non basterebbe a spiegare quello che ho provato". Dalla Turchia, Fatih Terim racconta alla Gazzetta dello Sport la sua guarigione dal Covid-19 e lancia nuove sfide per il futuro: su tutte, la quinta stella, che si raggiunge a 25 campionati vinti, con il Galatasaray, campione in 22 occasioni nella sua storia. Non prima di aver riscritto una scala di priorità: "Il coronavirus ci mette sotto esame - spiega l'Imperatore del calcio turco - alcuni con la pazienza, altri con l’intelligenza, altri ancora con la comprensione. Io, dopo la quarantena, spenderò più tempo con la famiglia Abbiamo delle vite che consumiamo troppo velocemente".
"Demiral? Quando rientrerà, ne sentiremo parlare più di prima"
Terim si è soffermato sul calcio italiano e in particolare su Merih Demiral, centrale difensivo classe 1998 della Juve oggi ai box per un infortunio al ginocchio: "Merih sta lavorando molto, ha fiducia in se stesso ed è riuscito a diventare anche un titolare della Juventus - spiega - le sue migliori caratteristiche sono l’intuito, la velocità nonostante sia alto un metro e 90, l’atletismo e la grinta. Anche tecnica e visione gioco non sono male. Posso dire che sta facendo grandi cose, spero che dopo l’infortunio ne sentiremo parlarne ancora di più". Secondo l'allenatore del Galatasaray, Demiral ha le risorse tecniche e fisiche per diventare un top player nel suo ruolo: "Ogni atleta con il fisico e l’intelligenza adatti deve vivere per diventare il migliore. È dura ma non impossibile. Merih ha questo potenziale e, in più, ha una lunga carriera davanti: può ancora costruirsi".
"Fa male vedere il Milan lontano dallo scudetto"
Alla Serie A Terim è legato per l'esperienza sulle panchina della Fiorentina e del Milan tra il 2000 e il 2001. Dall'addio al club rossonero, ha allenato alternativamente il Gala e la nazionale turca, le due grandi realtà del pallone di Istanbul assieme al Fenerbahçe. Terzo all'Europeo 2008, guarda sempre all'Italia con nostalgia e affetto: "Vedere il Milan lontano dalla corsa scudetto mi dispiace - ammette nel corso dell'intervista - un club come quello rossonero dovrebbe essere sempre in corsa per lo scudetto. Questo vale anche per la Fiorentina, sono due grandi società e spero torneranno presto al loro livello". Di sicuro, però, lo faranno in un calcio diverso: "Cambieremo, certo che cambieremo - è la convinzione di Terim - quello che stiamo passando è prima di tutto un trauma, personale e sociale. Cambieranno la sociologia, la psicologia, l’economia, le relazioni internazionali, lo sport. Cambierà tutto".