Cannavaro a Sky: "Ai Mondiali 2006 Lippi sbagliò solo l'avversaria della finale"

Calcio

L'ex difensore, ora allenatore del Guangzhou, è tornato a parlare in diretta a #CasaSkySport dove ha avuto l'occasione di rispondere anche alle vostre domande. Sul Mondiale del 2006: "Lippi sognava di vincere in finale contro il Brasile. Ha sbagliato solo l'avversario". E su Capello: "Al Real Madrid ho passato dei primi mesi difficili. Gli che non ce la facevo più, ma lui non volle togliermi. Eravamo 7 punti sotto al Barcellona, ma lì ho capito quanto valesse come allenatore"

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Fabio Cannavaro osserva da lontano la battaglia che l'Italia sta combattendo contro il Coronavirus. La Cina, la sua seconda casa, l'ha vinta: "Qui si sta tornando alla normalità - ha raccontato in diretta con #CasaSkySport lo stesso ex difensore, ora allenatore del Guangzhou - il campionato doveva iniziare a marzo, poi è stato slittato. Secondo me si ripartirà da luglio". Manca ancora un po' di tempo dunque, meglio allora tornare con la mente indietro nei ricordi. A partire dall'esperienza di Madrid, dove arrivò dopo gli anni alla Juventus. Da campione del mondo e con il Pallone d'Oro in bacheca: "All'inizio ho avuto tre mesi difficili - ricorda - si trattava di un calcio del tutto diverso, individuale e non collettivo. Io ero abituato a giocare il pallone nello spazio, invece andava dato forte e addosso al compagno. Me lo fece presente Sergio Ramos, dato che perdevamo sempre il possesso con i miei passaggi". Fondamentale per la sua avventura in Spagna fu Fabio Capello, che lo aveva già avuto a Torino: "Un giorno ero al Bernabeu, si stava avvicinando il Natale. Non avevo ancora una casa, vivevo in albergo. Chiamai Capello e gli dissi che non ce la facevo più, chiedendogli di farmi riposare. Lui mi guardò e mi rispose in modo chiaro: 'Tu non hai capito - furono le sue parole - non ti tolgo'. Lì ho capito la sua qualità, lì ho conosciuto il vero Capello. Alla Juve aveva una squadra fortissima, tanto è che nella finale di Berlino fra Italia e Francia c'erano tanti giocatori bianconeri. In Spagna invece vincemmo la Liga rimontando sette punti nelle ultime giornate al Barcellona". 

"Lippi speciale"

Tanti gli allenatori avuti in carriera: "Ottavio Bianchi mi ha fatto esordire - ricorda Cannavaro - ma con Lippi ho condiviso momenti importanti. Mi ha fatto giocare con continuità a Napoli, dove davanti a me c'erano Nela, Corradini e Ferrara. Dopo tanti anni l'ho ritrovato al Mondiale e abbiamo vinto. Io e lui abbiamo un rapporto speciale". Dopo il trionfo in Germania arriverà anche il Pallone d'Oro: "Il suo merito è stato quello di costruire una squadra con un unico obiettivo, ovvero vincere il mondiale. Il suo sogno, ci disse, era quello di arrivare in finale contro il Brasile e vincere. Sbagliò solo l'avversario. Portò Totti, nonostante il ginocchio. Puntò su giocatori di squadre medio piccole come Grosso, diede fiducia a Materazzi. Quando sento che abbiamo vinto perché spinti da Calciopoli, mi girano. Noi eravamo i più forti e giocavamo meglio".