Cannavaro a #CasaSkySport: "Vi spiego come andò davvero all'Inter"

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L'ex capitano della nazionale, ospite a #CasaSkySport, è tornato sul suo passaggio dall'Inter alla Juventus, avvenuto nell'estate del 2004

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Aneddoti e curiosità. Presente e futuro, ma anche il passato nelle parole di un grande ex del calcio italiano. Fabio Cannavaro è stato ospite nella puntata di #CasaSkySport e tra i tanti temi toccati anche quello sul suo passaggio dall'Inter alla Juventus nell'estate del 2004. In bianconero il futuro Pallone d'Oro sarà un titolarissimo sempre presente in campo (38 partite su 38 da titolare in A al primo anno), mentre coi nerazzurri - nella stagione precedente - erano stati diversi gli stop per dei problemi fisici: "La gente iniziò a pensare che facevo finta di essere infortunato perché non volevo giocare - chiarisce subito Cannavaro sulle voci di quel tempo -, tutte falsità. La mia esperienza all'Inter è stata eccezionale, vissuta insieme a persone eccezionali. Chi era nel club al tempo sa cosa ho passato per un anno e mezzo: avevo una frattura da stress alla tibia, e il mio errore è stato non fermarmi. Nella mia tibia avevo nove fratture - ha continuato Cannavaro in collegamento con #CasaSkySport -, di cui una aperta. Ho giocato un anno e mezzo con tanto dolore e la gente pensava che facessi apposta perché volevo andarmene. L'Inter è una grande squadra e lì stavo bene".

Lo scambio con Carini

"Ricordo ancora oggi quando Oriali mi disse che la società mi aveva venduto - prosegue Cannavaro nel suo ricordo -. Chiesi perché proprio dopo tanti mesi di duro lavoro (il passaggio alla Juve avvenne il 30 di agosto, ndr) e proprio nel momento in cui ero tornato a stare bene. Mi disse che la società aveva deciso di scambiarmi con Carini. Ripeto, all'Inter ho trovato persone eccezionali e mi dispiace che - con le mie prestazioni alla Juve, dove saltai solo due partite in due anni vincendo poi anche Mondiale e Pallone d'Oro - si alimentarono queste voci. Normale che ci fosse amarezza tra tanti tifosi, ma quelle storie erano tutte assurde".