Totti: "Fonseca grande allenatore. De Rossi? L'ho sentito"

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Francesco Totti parla a Sky Sport analizzando il momento delle milanesi oggi in campo in Champions: "Fonseca è un grande allenatore, con il derby ha capovolto la situazione. L'Inter ha grandi prospettive". Sulla Roma: "Juric è partito con il piede giusto, Pellegrini e Cristante riconquisteranno il pubblico sul campo. De Rossi? Certo che l'ho sentito: è normale, siamo amici. È stato creato un caso che non esiste"

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Da Fonseca, che lui conobbe quando allenò la Roma, all’amico De Rossi, commentando anche il buon avvio in giallorosso di Juric, le difficoltà dell’Inter e la vicenda Sinner: al termine di un “derby” a padel contro Paolo Di Canio (“Partita competitiva e difficile, lui è molto bravo”), Francesco Totti ha parlato ai microfoni di Sky Sport, che l’ha raggiunto a margine di un evento nel centro sportivo di Anzio (“Un’oasi di sport”, la definisce l’ex capitano della Roma) creato da Bruno Conti.


Stasera una grande serata di Champions, c’è l’atmosfera magica della massima competizione internazionale. Per il Milan c’è il Bayer Leverkusen, che gara ti aspetti?

“Una partita aperta perché si affrontano due grandi squadre. Il Bayer Leverkusen ha vinto il campionato lo scorso anno e ha fatto un anno strepitoso. Il Milan dopo il derby è rinato nelle ultime due partite, quel risultato ha ricaricato i giocatori e affronteranno la partita nel migliore dei modi anche perché quando giochi in Champions se non sei al massimo fai brutta figura"


Fonseca l’avevi conosciuto a Roma. Ti aspettavi gestisse così bene la pressione al Milan?

"Stiamo parlando di un grande allenatore: certo, Milano non ti dà tante possibilità, se sbagli non hai altre chance. Lui è riuscito a capovolgere la situazione e a mettere tutti in riga. Penso che stanno facendo un buon cammino"


Per l’Inter c’è la Stella Rossa. In campionato c’è stata qualche difficoltà rispetto allo scorso anno: cosa hanno pagato secondo te?

"Il problema è che tutti sono abituati all’Inter che vince tutte le partite e quando fai qualche passo falso cominciano a crearsi malumori e problemi nello spogliatoio. Ma credo che Inzaghi, la squadra e il club abbiano grandi prospettive. Siamo all’inizio e sicuramente arriveranno fino alla fine"


Quanto passa attraverso la condizione di Lautaro?

"È uno dei più grandi giocatori al mondo, in quel ruolo è determinante. Uno di quelli che quando gli capita una palla fa gol. Un punto di riferimento per tutti. Poi in questo momento è il capitano e l’Inter ha bisogno di lui"


Per la Roma in Europa League c’è la trasferta in Svezia con l'Elfsborg. Che idea ti sei fatto del percorso di Juric appena iniziato?

"È partito con il piede giusto. Ha fatto due vittorie e un pareggio in tre partite, perciò… Sappiamo che Roma è una piazza particolare ed esigente, speriamo possa fare un buon percorso sia in campionato che in Europa"


Hai sentito Daniele De Rossi? Si è parlato molto dopo il suo esonero.

"Sì, l’ho sentito come lo sentivo prima. Ma non perché dovevamo parlare di calcio: parliamo anche delle nostre vite private. Hanno amplificato e parlato di problemi tra me e lui durante il suo percorso da allenatore e invece siamo due amici, due che si sentono spesso, perciò era la normalità. Hanno creato un caso dicendo che lui diceva delle cose interne a Trigoria… tutte chiacchiere. Parlavamo di tutt’altro, non di Roma"


Quanto ti dispiace sentire i fischi per Pellegrini, capitano, romano e romanista, e per Cristante? Come te lo spieghi?

"Me lo spiego solamente in un modo: quando le cose non vanno bene è così, perché Roma è una piazza particolare, difficile. Se non hai il carattere e le motivazioni giuste fai fatica. Stiamo parlando di due gradi giocatori che possono far bene e faranno bene alla Roma. Riconquistare la fiducia dei tifosi spetta solo a loro in campo, il resto è tutto secondario"


Oggi in campo c’è Sinner, sappiamo che gli dai dei consigli… Quale gli daresti in questo momento difficile e particolare?

"Quando diventi numero uno non hai bisogno di consigli: sa quello che fa e quello che deve fare e penso che si sia chiuso in se stesso perché solo lui sa quanto sta soffrendo con tutte le dicerie che si sentono. La verità la sanno solo lui e il suo entourage, noi gli siamo vicini con tutto il cuore e massimo rispetto. L’invidia porta a questo: purtroppo quando diventi importante tutti ti danno addosso. Io avevo fatto una battuta dicendo ‘Da quando ha giocato con me è diventato numero uno’ ma non intendevo certo dire che gli ho insegnato a giocare. Ma la gente purtroppo amplifica tutto quello che dico..."