Roma fatica in attacco, Gasperini cerca soluzioni: e se fosse Pellegrini?

Il manifesto delle difficoltà della Roma nella ricerca di efficaci soluzioni offensive e’ rappresentato dalla leggerezza con cui il terzetto difensivo del Torino difende la porta per novanta minuti più recupero. Mai in affanno Ismajili, Maripan e Coco. Né nel primo tempo ad affrontare un attacco senza nove ma neanche nel secondo quando Gasperini il centravanti lo mette in campo. Variabili a salve. Tutte e due. L’allenatore della Roma va a caccia di quelle soluzioni impossibili da raggiungere sul mercato appena concluso. Rimangono questioni aperte. Quella di Dovbyk la più’ complessa. Le parole di Gasperini nel post di Roma Torino aprono un versante nuovo. L’incapacità del centravanti ucraino di rispondere alle sollecitazioni quotidiane. Notizia pessima per un investimento di 40 milioni di un’estate fa. Dovbyk non gioca, l’allenatore spiega il motivo e il cartellino si deprezza. Inattesa invece la scelta di rinunciare a Ferguson. Il centravanti irlandese arrivava dal buon primo tempo col Bologna, dall’assist da tre punti a Pisa e due gol in nazionale contro Ungheria e Armenia. Troppo vuota l’area di rigore senza prima punta di peso. Un assetto offensivo di quel tipo sarebbe ipotizzabile con un Dybala più solido fisicamente e la trequarti ben rappresentata da specialisti del movimento in verticale senza palla. E invece nella Roma attuale rimangono a disposizione tanti uomini offensivi ma mal miscelati. Dybala non ha ancora la condizione per salire di intensità e minutaggio e dopo l'infortunio che l'ha costretto a uscire all'intervallo della partita contro il Torino tornerà al massimo contro il Verona . El Ayanoui è alla ricerca di una posizione che gli dia possibilità di esprimersi. El Shaarawi sta perdendo il felice rapporto con la porta avversaria per la encomiabile disponibilità degli ultimi anni a lavorare tanto sulla fascia in copertura. Baldanzi la porta la vede poco. Le buone notizie arrivano esclusivamente da Soulè, principale fonte di soluzioni negli ultimi trenta metri di campo. L’unica contro il Torino. Sta aumentando notevolmente il livello di leadership. Reclama il pallone, lo pretende e lo gioca con qualità. Non sembra procurargli sofferenza il passaggio dalla solitudine della corsia laterale al traffico della trequarti. Gasperini gli chiede di togliere i piedi dalla linea del fallo laterale per spostarli dentro il campo. L’operazione sta riuscendo. E Soulè ad ogni partita aumenta la quota di protagonismo. In attesa del ritorno di Leon Bailey e del mercato invernale la panoramica sulla trequarti rimane questa ed è abbastanza chiara. E al netto del rapporto con la società e delle questioni contrattuali appare inevitabile il tentativo di dare un senso agli ultimi mesi di Lorenzo Pellegrini con la maglia giallorossa. Perché non dovrebbe essere recuperato uno del suo livello? Per quale motivo non gli dovrebbe essere data la possibilità di ripartire dopo una stagione sbagliata? Al momento attuale, senza Bailey e con Dybala non al meglio, la coppia di trequartisti meglio assortita sarebbe certamente quella formata da Soulè e proprio Pellegrini. Piedi invertiti come chiede Gasperini in quella zona del campo. Abilità nell’uno contro uno da parte di Soulè. Capacità di cucire il gioco più tiro dalla media distanza con Pellegrini. La soluzione migliore già in chiave derby. Poi da gennaio in poi a società ed ex capitano tutta la sacrosanta libertà di fare scelte possibilmente buone per tutti. Ma il calcio è adesso. E le soluzioni vanno trovate in fretta. Da qui a gennaio la Roma dovrà giocare 14 partite di campionato e la corsa Champions non aspetta. Difficile trovare risposte da situazioni inattese. Difficile pensare a qualcuno in grado di iniziare a fare gol all’improvviso. Meglio affidarsi allo storico, nel caso di Pellegrini, e al momento attuale di crescita di autorevolezza di Soulè. Con Dybala vittima di un nuovo risentimento muscolare, il triangolo offensivo formato da Pellegrini-Soulè-Ferguson sembra poter essere l’opzione migliore. Nonostante le incognite legate alla lunga assenza di Pellegrini e agli zero gol di Ferguson in campionato. Ma, almeno nell’immediato, difficile pensare a qualcosa di meglio.

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Paolo Assogna