#CESENASTORIES, 41^ puntata. Il Cesena vince di rigore. Alessandro: non sapevo dove tirare

Calcio

"Che faccio? Dove lo tiro? Nessuno mi ha risposto". Un pallone pesante che Alessandro ha spedito in rete regalando al Cesena il derby di mercoledì col Forlì. In campo tutto bene -a parte la caduta rovinosa  di Ricciardo per festeggiare il gol- mentre sugli spalti è successo di tutto...

#CESENASTORIES, 40^ PUNTATA

#CESENASTORIES, 39^ PUNTATA

“Sono gli altri che devono avere paura, non noi”. E’ il grido di battaglia pre derby del team manager del Cesena. Alla fine è andata bene ai bianconeri, ma a Forlì non è stata proprio una passeggiata. La serata si era aperta benone con il gol al 42’ del solito Ricciardo, servito (ancora!) da Alessandro. Colpo di testa vincente e sedicesima rete per l’attaccante siciliano che poi rischia grosso, ma solo durante i festeggiamenti, scivolando sul velodromo del Morgagni. ”Ci ha lasciato ulna e radio”, scherza Agliardi a fine partita. Vedere per credere.

Ma dopo l’esultanza-a metà della ripresa- è arrivato il pareggio del Forlì: punizione a giro di Ambrosini, nulla da fare per il portiere bianconero. Il Cesena non ci sta e al 98’ arriva il gol-vittoria su rigore. Contestatissimo dal Forlì. Fallo su Valeri, dal dischetto va l’assistman (siamo a quota 17) Danilo Alessandro che non sbaglia la mira. “Una goduria doppia. In quel momento il pallone pesava tantissimo, tanto che non sapevo da che parte tirare il rigore. L’ho chiesto praticamente a tutti, ma non mi ha risposto nessuno”. Ha chiesto aiuto anche a Biondini. “Gli ho detto di star sereno e che tutto sarebbe andato bene”.  

Un derby da 66 punti in classifica (sempre + 8 dal Matelica, secondo), giocato davanti a oltre 3mila paganti. Abbastanza corretto in campo, un po’ meno sugli spalti. Ma per una volta, a creare scompiglio, non sono gli ultras, bensì i dirigenti (o ex) biancorossi. Perché? L’ex presidente del Forlì ha pensato bene di colpire chi stava facendo la telecronaca della partita. Poi, l'attuale numero uno biancorosso ha deciso di mettere in silenzio stampa non la sua squadra -liberissimo di farlo- ma quella ospite. Come? Negando al Cesena di entrare in sala stampa a fine partita… con le interviste di rito organizzate nel parcheggio dello stadio...

Domenica si torna al Manuzzi, arriva la Jesina, 32 punti e dodicesimo posto in classifica: si gioca alle 14.30.