Un pareggio e una sconfitta. La paura di vincere. Un momento di difficoltà che Biondini spiega così: "Sentire vicino il traguardo ha creato qualche pensiero, una piccola zavorra di cui dobbiamo subito liberarci e tornare a giocare con la leggerezza di prima"
Doveva essere la partita del riscatto, dopo il pari nel derby con la Savignanese. Invece la partita con il Pineto (due vittorie su due contro il Cesena) si è trasformata in un incubo. Quinta sconfitta della stagione, la seconda in casa.
La giornata no dei bianconeri era iniziata a fine primo tempo con Tomassini su calcio di rigore, poi il raddoppio a inizio ripresa con Camplone. Alessandro -quindicesimo gol in campionato- prova anche a riaprire i giochi, ma non basta.
Di buono c’è che il Santarcangelo ha fermato il Matelica a casa sua e che al Cesena rimangono ancora 4 punti di vantaggio.
“E’ un momento un po’ più complicato di quello che pensavamo potesse essere -ammette il presidente del Cesena, Corrado Augusto Patrignani- è difficile, ma lo abbiamo sempre saputo. A luglio avremmo firmato per essere in questa posizione, in questo momento. La squadra è forte ed uniti risorgeremo, come recita lo striscione della Curva Mare”.
Poi a metterci la faccia è Biondini, che del Cesena è giocatore e tifoso. “In questo percorso abbiamo superato mille difficoltà: questa è l’ennesima, ma rimanendo uniti sicuramente sarà più facile raggiungere l’obiettivo. La squadra sta bene, abbiamo sempre corso tanto, spesso capita di vedere gli avversari con i crampi, noi invece nei finali di partita riusciamo sempre a spingere molto”.
Le gambe stanno bene e la testa? “Sentire vicino il traguardo, probabilmente, ha creato qualche pensiero, una piccola zavorra di cui dobbiamo subito liberarci e ritornare a giocare con la leggerezza che avevamo prima".
Lo spogliatoio è unito e la squadra è con il mister. "Angelini è stato fondamentale nel nostro percorso, siamo una squadra che dall’inizio è migliorata tantissimo. A noi è stato chiesto di vincere sempre e comunque e non si poteva dedicare troppo tempo al bel gioco e ad altro, ma abbiamo un ruolino di marcia invidiabile e questo è sicuramente anche grazie ad Angelini. Da quando siamo partiti sapevamo di che morte dovevamo morire. Dobbiamo solo continuare a lavorare e a mettercela tutta”.