Coronavirus, Bundesliga attende l'ok per ripartire. La Premier League riprende allenamenti

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Ghilda Pensante

La Bundesliga discuterà giovedì la data dell'eventuale ripresa del campionato: si spera di ripartire per metà maggio. In Premier si stanno riattivando gli allenamenti individuali presso i centri sportivi

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Un sì dalla rilevanza fondamentale. È quello che sarebbero pronti a dare i Ministri dello Sport dei 16 Stati federali tedeschi alla ripresa della Bundesliga. Il protocollo medico-sanitario aveva già prodotto gli elogi da parte dei leader politici e dei rappresentanti delle società di calcio. A pochi giorni dalla riunione con la cancelliera Angela Merkel, che giovedì valuterà la situazione ed eventualmente fornirà il proprio, decisivo via libera alla ripartenza del campionato tedesco, i capi dei Land si sono incontrati. E avrebbero deliberato che si potrà ripartire. Non il 9 maggio come ipotizzato in precedenza, ma tra la metà e la fine del mese. Il tutto nel rispetto delle condizioni sanitarie e di prevenzione, quelle che nei centri di allenamento si applicano già da settimane. 

Anche le squadre della Premier League hanno iniziato a mettere in pratica le norme di sicurezza all’interno dei centri sportivi, riaperti per consentire ai giocatori di recuperare la preparazione atletica, condizionata dal lungo stop. I giocatori dell’Arsenal, presenti a Colney in cinque per volta e senza la possibilità di farsi la doccia sul posto perché gli spogliatoi non sono ancora accessibili, in pratica hanno a disposizione un campo per ciascuno. Il Tottenham di Mourinho prevede una rotazione di un massimo di quattro calciatori attivi al contempo nella struttura. Tutte le società si stanno attrezzando per agire su questa linea, in attesa che l’assemblea della Premier di venerdì fornisca nuove indicazioni sul “progetto ripartenza”. Sul tavolo, oltre al protocollo scientifico, ci sarà la questione degli stadi che ospiteranno le 92 partite restanti. Non si escluderebbe l’ipotesi di sedi neutrali, per esempio Twickenham, casa del rugby inglese che verrebbe convertita per realizzare un’impresa molto difficile, ma ritenuta non impossibile.