Coronavirus, Vincenzo Spadafora: "Prudenza è unico spiraglio per la ripartenza del calcio"

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Vincenzo Spadafora fa il punto sulla ripresa della Serie A: "La prudenza che stiamo avendo sul calcio è ciò che lascia ancora uno spiraglio alla possibilità di ripresa del campionato: l'alternativa è fare come in Francia, dove hanno fermato il calcio. Tutto dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza". Poi il ministro dello Sport chiama Tommasi: "Non c'era altra scelta rispetto alla differenziazione nella ripresa degli allenamenti tra sport individuali e sport di squadra"

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"La prudenza che noi stiamo avendo sul calcio è ciò che lascia ancora uno spiraglio alla possibilità di ripresa del campionato: l'alternativa è fare come ha fatto la Francia, cioè dire che il calcio si ferma qui. Invece noi stiamo ancora lasciando questo spiraglio, ma tutto dipenderà dall'evoluzione dell'emergenza sanitaria e dalla nostra singola capacità dal 4 maggio di rispettare le regole". Lo ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che in un messaggio video su Facebook è tornato sulle questioni con la Lega Serie A. "Ringrazio il presidente Figc, Gravina – ha aggiunto Spadafora - che ha smentito le illazioni di qualcuno della Lega Serie A, che aveva detto che c'era stato un accordo sulla data di ripresa del campionato. Nulla di più falso, è il solito vizietto di qualche presidente, ma penso davvero di pochi, di mettere in giro menzogne e falsità per fare pressioni sul Governo. Lo ribadisco: non hanno capito che l'aria è cambiata, questi metodi non funzionano".

"Dovremo conquistarci queste aperture"

"Se pensiamo che dal 4 maggio è tutto finito e possiamo riprendere qualsiasi cosa senza rispettare le regole e prendere tutta una serie di precauzioni, sbagliamo alla grande e rischiamo di ritrovarci in una situazione peggiore di prima - ha chiarito il ministro dello Sport -. A quel punto non saremmo più in grado di dare gli aiuti che stiamo dando ora, con fatica, da parte dello Stato e ancora di più da parte di chi li deve ricevere. Dovremo anche conquistarci queste aperture - ha concluso Spadafora - questo virus ci costringe a modalità di vita alle quali non eravamo abituati. Non sarà facile per nessuno, non lo è per i tanti sportivi, non lo è per nessuno. Ma sono convinto che, se lavoriamo bene tutti insieme, riusciremo a riprendere in tutti i settori tutti insieme, potremo tutti essere contenti e dire che siamo usciti da questo incubo, tornando alla nostra attività sportiva per il nostro benessere fisico e psichico".

"Spero che da qui a fine maggio si possano riaprire tutti i settori"

Il ministro dello Sport ha ribadito nel corso della sua diretta su Facebook: "Abbiamo lavorato molto sulle linee guida per la riapertura di palestre, piscine, centri danza e tutti i centri sportivi di ogni livello. Abbiamo lavorato sulle linee guida per la ripresa degli sport individuali dal 4 maggio e degli sport di squadra che auspicabilmente dovrebbe avvenire il 18 maggio. Queste linee guida che stiamo ancora perfezionando - ha aggiunto Spadafora - grazie anche a tanti suggerimenti che ci arrivano da chi gestisce i centri sul territorio, saranno poi sottoposte tra qualche giorno al Comitato tecnico scientifico, che deve valutare se sono sufficienti a garantire la salute e la sicurezza di tutti. Poi le proporremo affinché tutti possano avere un tempo minimo per adeguare le strutture e avere una data certa di apertura. Tutti vogliono tornare a fare sport e non soltanto gli atleti di rilevanza nazionale: ci arriveremo un po' alla volta, dobbiamo procedere per scaglioni. Spero che da qui a fine maggio, settimana dopo settimana, si possano riaprire tutti i settori in sicurezza", ha concluso il ministro.

La telefonata tra Spadafora e Tommasi

Dopo la diretta Facebook, Vincenzo Spadafora ha telefonato al presidente dell'Aic, Damiano Tommasi, con il quale ha avuto una lunga conversazione, dopo il duro comunicato dell'Assocalciatori che parla di 'discriminazione' del Governo nei confronti dei calciatori sulla ripresa degli allenamenti. Lo riporta l’Ansa, citando fonti governative. Spadafora ha spiegato a Tommasi che "non c'era altra scelta rispetto alla differenziazione nella ripresa degli allenamenti tra sport individuali e sport di squadra". La scelta del Governo, ha aggiunto il ministro, è dovuta alle indicazioni stringenti del comitato tecnico scientifico, secondo il quale gli sport di squadra prevedono lo spostamento di un maggior numero di persone.