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Ecco le 8 che si giocheranno i quarti di Champions League dal prossimo 11 aprile. Il sorteggio venerdì ore 12 su skysport.it. Dalle corazzate Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid alla sorprese Leicester e Monaco, analizziamo ai raggi X le possibili avversarie dei bianconeri
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Venerdì a Nyon, la Juventus conoscerà il nome dell'avversaria dei quarti di finale di Champions (gare di andata 11-12 aprile, ritorno il 18-19). Non ci saranno più restrizioni geografiche nè teste di serie: sarà dunque un "tutti contro tutti" che non metterà al riparo da eventuali supersfide. Analizziamo ai raggi X le possibili avversarie dei bianconeri
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BARCELLONA. Dati per morti dopo il clamoroso 0-4 del Parco dei Principi, i catalani sono stati protagonisti della prima rimonta di questo genere nella storia delle Coppe. Il 6-1 rifilato al PSG resta nella storia, così come le 5 Champions vinte, di cui 4 negli ultimi 11 anni. Se in giornata sono i marziani di sempre, con l'aggravante di voler regalare il titolo più prestigioso al partente Luis Enrique, al capolinea della sua avventura in blaugrana
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LA STELLA: LIONEL MESSI. Senza Neymar e la sua doppietta (con assist) al PSG non staremmo qui a scrivere del Barça, probabilmente eliminato. Senza i 28 gol stagionali di Suarez, i catalani farebbero fatica. La stella incontrastata resta però Messi, che pur senza strafare sta viaggiando a una media di una rete per partita (39 in 39), superandosi addirittura in Champions (11 in 7)
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COME GIOCA. Più che il modulo, è la qualità di gioco e giocatori a fare la differenza. Il Barça è una macchina da gol (26 in Champions, 3.25 di media) che addormenta l'avversario con il possesso palla (61% di media) prima di tramortirlo con le accelerazioni del tridente d'attacco più letale in circolazione
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REAL MADRID. Il doppio confronto con il Napoli ha confermato che la squadra di Zidane, campione in carica, è più cinica che bella. Ancora imbattuto in questa Champions, così come la Juve, il Real è una formazione che bada al sodo, nonostante qualche lacuna di troppo in difesa, dove ha fin qui concesso 12 reti (1.5 di media). Per la Juve c'è poi la cabala dei precedenti, che la vede vincente negli ultimi 4 scontri a eliminazione diretta
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LA STELLA: CRISTIANO RONALDO. Il Pallone d'Oro sta viaggiando come sempre a medie strepitose: 26 presenze e 19 reti. Attenzione però al rendimento europeo, clamorosamente carente, con appena 2 gol in 720'. CR7, 95 segnature in Champions (16 la scorsa stagione), è a digiuno addirittura dallo scorso 27 settembre: se non è crisi, poco ci manca
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COME GIOCA. Il modulo è sempre lo stesso 4-3-3 con la BBC a dover concretizzare la mole di gioco prodotta dalla fantasia di Modric, dalle geometrie di Kroos e dai muscoli di Casemiro. In difesa c'è l'incognita Varane, perseguitato dagli infortuni e rimpiazzato dall'esperto Pepe. Occhio infine alla panchina, da dove possono uscire armi letali come Morata, James e Isco
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BAYERN MONACO. Date a Carlo Ancelotti, 3 Champions vinte da allenatore in carriera, una corazzata come quella tedesca e il gioco è fatto. Dopo qualche difficoltà iniziale, il Bayern ha preso il volo, come dimostra il clamoroso 10-2 complessivo rifilato all'Arsenal agli ottavi. Se si considera che la Bundesliga è già praticamente in tasca (+10 sul Lipsia con 60 gol fatti e appena 13 subiti), il Bayern diventa una delle favorite alla vittoria finale. Carletto può riuscire laddove ha fallito un certo Pep Guardiola...
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LA STELLA: ROBERT LEWANDOWSKI. Il polacco, terminale offensivo principale del Bayern, è la consueta macchina da gol: siamo a 33 in 36 presenze, di cui 7 in Champions. Lewandowski segna ogni 92': in pratica i bavaresi partono sempre con un gol di vantaggio se il numero 9 scende in campo...
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COME GIOCA. Ancelotti ha trovato la quadratura perfetta là davanti, piazzando Thiago Alcantara in mezzo ai due terribili 'vecchietti' Ribery e Robben, 21 assist in coppia. Vidal ha trovato il suo complemento perfetto a centrocampo con Alonso, mentre dalla panchina escono armi affilate come Muller e Costa: roba da top team
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BORUSSIA DORTMUND. Ridurre i gialloneri semplicemente al tremendo impatto del Signal Iduna Park sarebbe riduttivo. Ma non è un caso se il Borussia ha segnato la bellezza di 15 reti in 4 partite nel proprio stadio, ribaltando sul prato amico anche l'ottavo di finale con il Benfica. Squadra giovane e senza troppe pressioni, ha fin qui stupito per la produttività offensiva (3.13 gol a partita) applicata a un possesso palla efficace (59% di media)
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LA STELLA: PIERRE-EMERICK AUBAMEYANG. Alzi la mano chi si aspettava di trovare il gabonese cresciuto nel Milan a questi livelli. Parliamo di uno dei centravanti più forti al mondo, come dimostrano i 29 gol segnati in 32 partite, di cui 7 in altrettanti match in Europa (compresa la tripletta che ha abbattuto il Benfica nel ritorno degli ottavi)
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COME GIOCA. Ripetere le imprese di Klopp sembrava impossibile, ma Thomas Tuchel ci sta andando molto vicino. Il Borussia è per la quarta volta negli ultimi 5 anni fra le Top 8 d'Europa grazie a un gioco offensivo e divertente, che concede qualcosa dietro (10 gol subiti in Europa), ma che regala libertà d'azione ai fantasisti come Reus (da recuperare dopo l'infortunio muscolare di qualche settimana fa), Dembelè, Pulisic e Gotze (fuori a tempo indeterminato per un problema al metabolismo)
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LEICESTER. Se quella dello scorso anno era una fiaba, la corsa di questa stagione in Champions come si può definire? I campioni d'Inghilterra entrano tra le magnifiche 8 alla loro prima partecipazione nella massima competizione europea e lo fanno con merito: 5 vittorie e un pareggio hanno consentito a Ranieri prima e a Shakespeare poi di passare indenne il girone e di eliminare il Siviglia, squadra che di vittorie europee se ne intende
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LA STELLA: KASPER SCHMEICHEL. Meglio di Vardy e Mahrez, il figlio d'arte sta giocando una Champions strepitosa. Primo a parare due rigori sia all'andata che al ritorno nella storia della Champions, Schmeichel è il segreto del Leicester, tutto difesa e contropiede. Lo dimostrano gli appena 10 gol segnati contro gli 8 subiti: le Foxes capitalizzano come nessuno in Europa grazie al loro fenomenale portiere
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COME GIOCA. La struttura, Kantè a parte, è rimasta la stessa che ha costruito il miracolo in Premier lo scorso anno. L'allontanamento di Claudio Ranieri ha prodotto una scossa incredibile nel gruppo, che sotto il nuovo tecnico Shakespeare ha sempre e solo vinto (3 su 3). Il modulo resta lo stesso, un 4-4-2 dove i piedi buoni di Mahrez (5 assist) devono combaciare alla perfezione con i gol di Vardy (9, di cui solo uno in Europa)
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ATLETICO MADRID. Una squadra che raggiunge la finale in due delle ultime tre edizioni di Champions non può che essere tra le favorite per la vittoria. Se nella Liga i colchoneros lottano solo per il terzo posto, in Europa il Cholo Simeone è pronto a raccogliere quanto seminato al Calderon nelle ultime stagioni. Tutto parte dalla difesa, ma l'Atletico di quest'anno è anche capace di offendere: ne sanno qualcosa Bayern, PSV e Bayer Leverkusen, eliminato agli ottavi dai madrileni
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LA STELLA: ANTOINE GRIEZMANN. L'attaccante francese, dopo essere esploso lo scorso anno, si sta confermando su livelli altissimi. Lo dimostrano i numeri (21 gol e 10 assist in stagione) ma non solo: Griezmann è ormai un elemento imprescindibile per l'Atletico quanto per la Nazionale francese
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COME GIOCA. L'Atletico Madrid è la squadra più quadrata d'Europa. Una difesa a quattro difficilmente penetrabile (appena 22 reti subite nella Liga), un centrocampo che combina alla perfezione quantità e qualità e un attacco dove al punto fermo Griezmann vengono affiancati a turno i vari Gameiro, Correa e Torres, tornato disponibile dopo lo spavento che l'ha costretto al ricovero in ospedale delle scorse settimane
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MONACO. 'Les enfants terribles' di Jardim continuano a stupire, dopo essere riusciti nell'impresa di rimontare, dominare ed eliminare il City di Guardiola. Ma non solo: il Monaco sta dando spettacolo anche il Ligue 1, dove comanda con numeri impressionanti, come gli 84 gol segnati in 29 partite
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LA STELLA: RADAMEL FALCAO. Il mondo del calcio sorride dopo aver ritrovato un fenomeno del calibro del colombiano, che sembrava essersi perso tra gravi infortuni e scelte sbagliate. L'aria del Principato lo ha rinvigorito e Falcao è tornato a ruggire come una tigre: 24 gol stagionali e una leadership che non si era mai vista, nemmeno ai tempi del Porto e dell'Atletico Madrid. Dopo aver saltato il ritorno degli ottavi con il City, Falcao è pronto per tornare a stupire (e segnare)
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COME GIOCA. Il Monaco di Jardim si affida dietro a due vecchie conoscenze della Serie A: all'esperienza di Raggi viene unita la fisicità dell'ex torinista Glik. Davanti, occhi puntati (Falcao a parte) sul potoghese Bernardo Silva (9 gol e altrettanti assist in stagione) e sulla promessa Mbappé, classe 1998, già 17 gol a referto e nel mirino dei top club di mezza Europa. Prima, però, c'è da conquistare una storica semifinale di Champions
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