L'ex capitano bianconero, ospite a "L'Originale", ha analizzato il match del Camp Nou e la condizione generale di una squadra che sembra avere tutte le possibilità per realizzare uno storico triplete
Questa Juve può davvero ripetere l'impresa del '96 che vide tra i protagonisti Alessandro Del Piero. L'ex capitano bianconero a "L'Originale" ha commentato il passaggio della squadra di Allegri al termine di 180' che ne hanno sancito il definitivo e stabile ingresso tra le grandi d'Europa.
Il triplete è un sogno realizzabile
"Pensare al triplete rimane un sogno: è difficile, ma fattibile". Per la Juve richiederà tutte le forze, psicologiche e fisiche, tutte le doti dei grandi campioni che ha oltre a una compattezza straordinaria. Stiamo parlando di cogliere qualcosa di incredibile. La Champions è difficile da vincere, per il campionato non credo ci saranno grossi problemi e la la finale di Coppa Italia è pur sempre una finale con tutte le incognite che presenta. Ma la Juventus ha una rosa competitivissima per tutti i trofei, può ambire, anzi deve ambire, e pensare in grande".
La consapevolezza di essere forti
"Questi 180' lasciano alla Juve una grande consapevolezza: quella di essere squadra forte, di saper leggere le partite, di sapersi difendere come nessuna squadra al mondo sa fare, di saper colpire quando deve farlo, di saper accettare la sfida. Sono qualità fondamentali per poter vincere le grandi competizioni. E' stato messo un ulteriore tassello alla crescita di questa squadra che è pronta a tutto. La forza è quella della squadra che si muove insieme, compatta in attacco e in difesa".
Il realismo di Allegri
"Allegri ha a disposizione una rosa fantastica, ma lui dà valore aggiunto sull'aspetto emotivo. Quando lui parla di lucidità non fa altro che essere realista. Lui dice "dobbiamo andare a Barcellona e renderci conto, accettare che è possibile che ci prenderanno a pallonate e terranno il possesso, dunque dobbiamo accettarlo e contrattaccare come possiamo facendo le scelte giuste". Questo accade anche in campionato, questo ha fatto la differenza in questa partita ma nella stagione in generale. Saper fare ciò che serve nel momento giusto.
Il Barça ha fatto una gara coraggiosa
"Il Nou camp è larghissimo. Oggi il Barcellona è stato migliore dell'andata ma trovava sempre 10 giocatori della Juve sotto la linea della palla. Il Barça ha fatto la partita che doveva fare. Se avesse segnato la gara sarebbe potuta cambiare. Ma la Juve è troppo compatta".
Impossibile contestare Messi
"Non si può contestare uno come Messi e l'applauso del Camp Nou dimostra che lui è un alieno. Ha giocato da super eroe perché se avesse segnato due gol staremmo parlando di un'altra sua partita epocale".
Il Monaco è forte e giovane
"Jardim ha dimostrato tantissimo. Il Monaco è bello da vedere, segna, diverte è sfrontato, ha tantissimi giovani. Ritengo che rimanga la squadra ideale per la Juve nel doppio confronto. Nel 96 abbiamo affrontato il Nantes in semifinale, magari la cabala aiuta".
Zidane ha le qualità giuste per allenare
"Zidane fortunato? Devi creare per i presupposti. E' riflessivo, ogni tanto dà qualche zuccata. E' uno che vuole conoscere, sapere, migliorare. Il Real dà la sensazione di essere la squadra più forte, lui ha in mano la squadra, vincerà la Liga, è vero che è stato fortunato nel qualificarsi a questa semifinale, però lui legge ciò che ha tra le mani e sa metterlo in campo. Ha grande rispetto dai calciatori e questo lo aiuta".
La Juve è costruita per vincere la Champions
"La Juve raggiunge la semifinale per la seconda volta in tre anni, significa che ha una struttura. Questa squadra ha raggiunto il Barça rispetto a due anni fa. Ciò dimostra che è costruita per vincere la Champions e ha le possibilità per vincere la Champions".