Real Madrid in finale di Champions, Sergio Ramos canta già vittoria: "Somos los Reyes de Europa"

Champions League

Nessuna paura degli avversari, nessuna scaramanzia: dopo aver conquistato insieme ai suoi compagni la terza finale consecutiva di Champions League, il capitano dei Blancos ha scatenato insieme alla frangia più calda del tifo madridista tutta la sua gioia. Microfono in mano, il difensore spagnolo ha fatto partire il coro 'Somos los Reyes de Europa'. "Gli altri parlano, noi continuiamo a farlo dove ci piace: sul campo", ha detto dopo il 2-2 contro il Bayern Monaco

REAL MADRID-BAYERN MONACO 2-2: ANCORA FINALE PER I BLANCOS
REAL MADRID, ZIDANE A KIEV PUO' ENTRARE NELLA LEGGENDA

Tante polemiche a causa di alcune discutibili decisioni arbitrali, ma ad accedere alla finale di Champions League è ancora una volta il Real Madrid. Terza finale consecutiva per i Blancos (che hanno vinto le ultime due edizioni della competizione e sognano lo storico tris), ultimo atto raggiunto per la quarta volta negli ultimi cinque anni. Numeri che parlano chiaro e denotano uno strapotere unico. Bayern Monaco eliminato in semifinale, dopo il successo esterno (2-1) ottenuto nella gara di andata in Baviera, alla squadra di Zidane è bastato il 2-2 del 'Santiago Bernabeu' per staccare il pass per Kiev, dove il prossimo 26 maggio Cristiano Ronaldo e compagni proveranno a mettere le mani per la tredicesima volta sul trofeo. Chi ha pochi dubbi su quale sarà il risultato finale in Ucraina è Sergio Ramos, che dopo la qualificazione ottenuta contro il Bayern ha scatenato tutta la sua gioia insieme ai tifosi madridisti.

Microfono in mano, via al coro: "Somos los Reyes de Europa"

Nessuna paura degli avversari e soprattutto niente scaramanzia, subito dopo il fischio finale della gara tra Real Madrid e Bayern Monaco il capitano e simbolo dei Blancos non è riuscito a contenere la sua felicità. Prima l’esultanza in campo insieme ai compagni, poi Sergio Ramos ha scavalcato i cartelloni pubblicitari posti a bordocampo e ha raggiunto la frangia più calda del tifo madridista. A quel punto il giocatore spagnolo da baluardo difensivo insuperabile si è trasformato in capo ultras: microfono in mano, Ramos ha fatto partire una serie di cori tra l’entusiasmo generale. Il più importante uno, 'Somos los Reyes de Europa': nessun timore dunque degli avversari – l’esultanza di Ramos è avvenuta prima che il Liverpool si qualificasse per la finale ai danni della Roma, ndr -, nessun tipo di scaramanzia. Il capitano del Real Madrid, che prima di tornare negli spogliatoi ha anche intonato 'Como no te voy a querer', l’inno dei tifosi madridisti, in vista della finale di Champions League canta già vittoria.

"Gli altri parlano, noi lo facciamo sul campo"

Una gioia incontenibile quella di Sergio Ramos, che oltre ad essersi scatenato insieme ai suoi tifosi si è anche voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa. Nel mirino del difensore spagnolo le diverse critiche arrivate nei confronti della squadra di Zinedine Zidane. "Io l’ho sempre detto, per me far parte di questa squadra è un orgoglio assoluto. La qualificazione alla finale di Champions League, la terza consecutiva, è la ricompensa per tutti i sacrifici che facciamo. Bisogna crederci sempre – ha detto il capitano del Real Madrid dopo il 2-2 del 'Santiago Bernabeu' contro il Bayern Monaco -, noi eravamo convinti di poter raggiungere ancora una volta questo risultato e infatti ci siamo riusciti. Siamo davvero una grande squadra, non lo penso io, lo stiamo dimostrando ormai da tanti anni. Siamo veramente degli ossi duri per tutti. Ancora una finale? Il Real Madrid merita di essere a Kiev e di giocarsi il trofeo ancora una volta. E poi ci contraddistingue il ‘DNA blanco’, quello che ti spinge a combattere sempre, fino alla fine. Noi lo abbiamo fatto ancora una volta e abbiamo raggiunto il nostro risultato. Adesso non ci resta che goderci il momento, ma sono sicuro che faremo di tutto per provare a vincere la finale contro un avversario che sarà certamente complicato, qualunque esso sia. E poi c’è da dire una cosa: la gente ancora parla, ma noi continuiamo a farlo dove ci piace e dove ci riesce meglio, ovvero sul campo".