Napoli-PSG, Buffon: "Ancelotti è speciale, giocare qui mi dà una scossa. L'anno scorso ho temuto di perdere lo scudetto"

Champions League

Gigi Buffon torna a giocare in Champions League, dopo la squalifica e la notte del Bernabeu: lo fa, curiosamente, in Italia. In quello stadio San Paolo che lo ha visto protagonista dei match scudetto degli ultimi anni e che per il suo PSG rappresenta un importante crocevia per la qualificazione

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ANCELOTTI: "CONTRO IL PSG SENZA CALCOLI"

La Champions League e Gianluigi Buffon, dov’eravamo rimasti? Alla notte amara del Bernabeu, terminata con l’eliminazione della Juventus da parte del Real Madrid, l’espulsione ad opera dell'arbitro Oliver e l’infuocato post-gara. Seguirono tre giornate di squalifica, ma allora in molti pensavano che Buffon non le avrebbe nemmeno scontate. Invece, l’ex portiere bianconero è approdato al PSG e dopo le prime tre partite della fase a gironi è pronto a riprendersi il suo posto in porta. Curiosamente, lo farà in Italia. A Napoli, laddove negli ultimi anni ha giocato tanti match scudetto con la maglia della Juve: "Conosco l’ambiente - ha detto nella conferenza di vigilia - è caldo. È difficile giocare qui, c’è feeling tra tifosi e squadra: il Napoli visto all’andata è una squadra da rispettare, vincere sarà difficile”.

Il PSG si gioca il passaggio del turno: tensione?

"Sappiamo che non è una gara normale, perché dobbiamo vincere. È importante però anche non perdere, abbiamo ancora possibilità".

Le emozioni nel tornare in Champions proprio a Napoli:

"È per emozioni così che ho continuato a giocare. Rientrare qui, in una partita così importante, mi regala scosse importanti. Io spero di essere utile alla squadra".

Le differenze tra calcio italiano e francese?

"Qui in Francia ho trovato squadre che fisicamente e tecnicamente hanno qualcosa in più e cercano di metterlo in mostra. Questo va a discapito della fase difensiva, ma qui si vedono le qualità di ogni singolo giocatore, mentre in Italia no. Poi è anche questione di gusti".

Ritrovare Ancelotti:

"Ha detto che nutre grande affetto per me? Lo ringrazio e ricambio, è una persona speciale. Le sue squadre diventano un po’ le tue seconde squadre, quando uno non sa chi tifare tifa Ancelotti. Ha qualcosa di diverso, lo dimostra il fatto che per 20 anni ha vinto tutto. Ha sapere calcistico, esperienza, intelligenza: le sue squadre sono destinate a fare bene".

Hai temuto di perdere lo scudetto contro il Napoli, lo scorso anno?

"Sì, l’anno scorso c’è stato un lungo momento in cui pensavo di non vincerlo più".

La differenza con il Napoli dell’anno scorso?

"Non voglio fare paragoni o dire chi sia meglio o peggio, però noto una diversa consapevolezza nella gestione delle partite. Gli altri anni facevano un calcio eccezionale, veramente bellissimo, ma sembrava sempre dovessero andare a 2000 all'ora, ora vedo una squadra che dà alla gara il ritmo che la gara richiede e quindi gestisce".

La crescita del PSG:

"Siamo ancora all’inizio, servono maggiore compattezza e solidità se vogliamo fare bene in Europa. Ma ho visto dei miglioramenti, già con Marsiglia e Lille. Ho scelto il PSG e di continuare a giocare per vincere la Champions? No, lo faccio per le motivazioni che ho e per come sto fisicamente".