L’olandese del Bayern Monaco, pronto al ritorno in campo dopo due mesi, ha svelato il suo amore per Guardiola: "Nonostante con lui non abbia vinto la Champions, credo sia stato il momento più alto della mia carriera. A 29 anni mi ha migliorato in tante piccole cose, mi ha incantato. È il numero uno al mondo"
Robben-Guardiola: un amore senza fine. A pochi giorni dal rientro in campo (è out da inizio dicembre, ndr) dopo l’ennesimo infortunio della carriera, l’attaccante olandese del Bayern Monaco, possibile pedina a disposizione di Niko Kovac per la sfida di Champions League contro il Liverpool, è tornato a parlare del suo passato, svelando quelli che sono stati i suoi momenti migliori, legati in particolare alla gestione dell’allenatore catalano: "Mi piace Mourinho, ma Guardiola è meglio - ha ammesso Robben al Daily Mail -. Guardandomi indietro, direi che quello con Pep è stato il miglior periodo della mia carriera. È sempre difficile scegliere il momento migliore, perchè di solito va di pari passo con i titoli che vinci. Se alzi un trofeo, vinci la Champions League, arrivi alla finale di Coppa del Mondo è normale che anche gli altri ti notino di più. Ma a volte non è così. Per esempio credo che l’anno dopo il mondiale, con Pep, sia stata la mia stagione migliore. Ma non abbiamo vinto la Champions e non c’è stato un torneo internazionale".
"A 29 anni non pensavo di poter migliorare ancora"
Robben ha poi analizzato nel particolare le caratteristiche che rendono speciale Pep Guardiola, oggi allenatore del Manchester City: "Quando ho cominciato con Guardiola, che secondo me è il miglior allenatore di questo momento, avevo 29 anni, un’età in cui normalmente non pensi di poter migliorare. Ma - ha proseguito l’olandese - credo che lui mi abbia migliorato come calciatore, mi ha fatto fare piccoli passi avanti e sistemato tante piccole cose. Il che è interessante. È un allenatore molto speciale per quel che riguarda la tattica e il modo in cui migliora la tua metodologia di gioco. Ama il calcio. Ma gli piace tenere il pallone, non inseguirlo per il campo. Ed è assolutamente affascinante come viva il calcio 24 ore su 24. Ripeto, è sempre complicato stabilire quale sia la propria stagione migliore, ma Guardiola mi ha davvero incantato", ha concluso.